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Ticket e Superticket sanitari, salasso insopportabile per le famiglie

Nelle ultime settimane, in occasione della discussione sul nuovo Patto per la Salute, si è ritornati a parlare di TICKET, di un loro possibile superamento o di una possibile modifica in senso progressivo.  Nella nostra Regione, invece, tutto tace!  E purtroppo si continua a pagarli assieme ai SUPERTICKET.


In-arrivo-la-ricetta-medica-europea_h_partbForse non tutti sanno che per le visite specialistiche, oltre al ticket “nazionale” fissato nella misura massima di  36,15 euro, vi sono “supplementi” che cambiano da Regione a Regione.

Nel Veneto se hai un reddito familiare sotto i 29mila euro paghi, oltre al ticket previsto per quella prestazione, un ticket aggiuntivo di 5 euro, il doppio (10 euro) se li superi.
In altre Regioni sono esonerati dal pagamento di questo ulteriore balzello le famiglie che possiedono un reddito familiare sotto i 36mila euro (sopra si paga a scaglioni di reddito progressivi); mentre in Val d’Aosta e nelle Province autonome di Bolzano e Trento non esiste nessuna ulterior
e compartecipazione
.

Questo spesso comporta che ogni prestazione del Sistema sanitario pubblico che sta sotto il valore del ticket tradizionale di 36,15 euro convenga farla privatamente, con la ricetta bianca.

Sono addirittura le stesse strutture private accreditate che invitano gli utenti a farlo! E questo alla faccia della convenzione in essere!!  Quanti soldi perde in questo modo il Sistema Sanitario Nazionale?


farmaci_esenzione_ticket_49351Stessa situazione per i medicinali
: in alcune Regioni si paga il ticket in maniera fissa e per numero di confezioni (come nel Veneto); in altre il contributo è collegato al reddito famigliare; in altre ancora (Val d’Aosta, Marche, Sardegna e Provincia di Trento) non esiste nessuna compartecipazione.

Questi esempi ci permettono di affermare che, purtroppo, il diritto alla tutela della salute e all’assistenza sociale (si pensi alle persone non autosufficienti, ai minori, alle persone sotto la soglia di povertà), non è uguale per tutti in tutto il Paese.

Molte persone rinunciano, così, a curarsi per motivi economici, o si rivolgono al privato o “emigrano” in altre regioni: per un Paese civile questa è una pesante sconfitta..

Negli ultimi anni vi stato un eccesso di autonomia, che è sconfinato nella frammentazione. Così si rischia di distruggere l’unità del Paese nel campo dei diritti sociali.

Ecco quindi che la revisione del sistema dei ticket, annunciata dal nuovo Patto per la Salute, può essere senz’altro utile in questa babele di norme ma è tutta da costruire e da discutere anche con il Sindacato che rappresenta milioni di lavoratori e di pensionati.

(Leggi qui il comunicato con la presa di posizione dei segretari regionali di SPI, FNP e UILP del Veneto)

Di fronte a milioni di persone che rinunciano a curarsi per l’eccessivo peso della compartecipazione, si può ragionevolmente pensare di abolire i ticket, costruendo percorsi graduali e credibili d’uscita dal sistema attualmente in vigore.

Ci vogliono lungimiranza e coraggio, lo sappiamo bene, ma è necessario avviare la discussione per il loro superamento.

Per tutto questo, chiediamo con forza, alla Regione Veneto, di iniziare questo percorso, rimettendo in discussione l’applicazione del super ticket con due chiare proposte:

  •  prevedendo una fascia di totale esenzione (fino ai 36.000 euro di reddito familiare)
  •  differenziando il super ticket su scaglioni di reddito progressivi, da applicare alle fasce di reddito superiori alla fascia di esenzione.

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