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Liste di attesa sotto controllo? Le segnalazioni dicono il contrario

Al via la campagna Spi Cgil Verona

Verona, 27 aprile 2024. Sono sorprendenti le dichiarazioni dell’Assessora Regionale alla Sanità che sostiene un miglioramento nella situazione delle liste d’attesa rispetto a qualche mese fa, in quanto non rispecchiano l’esperienza quotidiana dei cittadini.
Giornalmente giungono segnalazioni di prestazioni non effettuate, ritardi nei trattamenti e la necessità di rivolgersi alla sanità privata, per coloro che possono permetterselo. L’enorme criticità delle liste d’attesa nel settore sanitario, evidenziata da queste testimonianze, viene sottovalutata dalle affermazioni ottimistiche dell’assessora.

Inoltre, non si tiene conto del fenomeno delle cosiddette liste bloccate e di galleggiamento, dove si telefona per prenotare un appuntamento e si viene informati che le liste sono già piene, senza alcuna prospettiva di disponibilità immediata, o ci si imbatte nel mancato rispetto delle promesse di richiamo. Un altro segnale allarmante di questa situazione è l’aumento costante della spesa sanitaria privata di anno in anno, il che riflette una perdurante insoddisfazione e disillusione nei confronti del servizio pubblico.

È per queste ragioni che lo Spi Cgil Verona ha lanciato una campagna per il rispetto dei diritti dei cittadini. È fondamentale saper riconoscere e affrontare apertamente queste criticità affinché si possa garantire a tutti un accesso equo e tempestivo alle cure mediche necessarie.
Si tratta di un lavoro di informazione che dovrebbe fare la Regione Veneto, titolare della delega della Sanità, mettendo i cittadini e le cittadine nelle condizioni di distinguere tra una lista bloccata e una lista di galleggiamento e sapere che in ogni caso il cittadino, specie se anziano, ha sempre diritto a ricevere la prestazione prescritta dalla ricetta medica.

La campagna mira inoltre a spiegare la differenza tra prima visita e visita di controllo mettendo al corrente pensionate e pensionati, cittadini e cittadine, di quello che possono esigere per legge e cosa devono fare per ottenerlo.

Nelle sedi Spi sono a disposizione i moduli e le informazioni necessarie ad avviare il percorso di tutela previsto dalla legge nel caso in cui il Cup non sia in grado di soddisfare la richiesta. Si tratta di sollecitare l’Ulss, nella persona del direttore pro tempore, a rispettare i termini della prescrizione medica. La norma prevede che la struttura sia tenuta e rispondere alla richiesta del cittadino, e disporre che la prestazione venga svolta in regime pubblico ordinario oppure libero professionale “intramoenia” alle stesse condizioni del regime pubblico cioè in esenzione ticket totale o parziale a seconda della condizione reddituale e il quadro clinico del paziente.

Invitiamo pensionate e pensionati ad utilizzare lo strumento di tutela per far valere i propri diritti nei confronti delle amministrazioni sanitarie. Alla Regione chiediamo trasparenza e corretta informazione sulla salute. Si tratta di lavorare per rimettere il sistema sanitario pubblico in grado di marciare sulle proprie gambe dopo decenni di definanziamento.

Adriano Filice, Segretario Generale Spi Cgil Verona

Presentazione campagna Spi Cgil contro le liste di attesa

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