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Noi stiamo con Don Ciotti, contro tutte le mafie

Inaccettabili e preoccupanti le minacce di morte del boss Riina. “Stiamo accanto al prete antimafia coltivando con le nostre iniziative una autentica cultura di ripristino della legalità, a tutti i livelli” dice la segretaria generale dello Spi del Veneto, Rita Turati.  

donciottiLo Spi Cgil del Veneto si stringe attorno a don Luigi Ciotti, il prete antimafia anima e motore dell’associazione Libera, esprimendogli piena solidarietà per le minacce di morte arrivate dal boss (in carcere) Totò Riina.

Il sindacato dei pensionati Spi Cgil del Veneto, per bocca della sua segretaria generale, Rita Turati, esprime tutto il disappunto e lo sdegno per le frasi intercettate nel cortile del carcere dove il boss mafioso è rinchiuso e che celano una autentica condanna a morte.

“Non possiamo che condannare le parole pronunciate da un boss che dovrebbe da tempo essere ridotto all’impotenza” dichiara Rita Turati. Che prosegue: “Purtroppo la cultura mafiosa che ha caratterizzato ampie porzioni del nostro paese tarda a morire. Ma è con l’impegno di tutti che si può scardinare una visione personalistica e clientelare della cosa pubblica, degli affari che con la paura e le minacce condizionano la convivenza civile”.

Contro questo modo di intendere la nostra società, lo Spi Cgil è da sempre in campo con iniziative di formazione alla legalità.

“In questi mesi estivi – prosegue Turati – decine di nostri volontari, da tutta Italia, sono stati impegnati nei Campi della Legalità, per ridare vita a beni e terreni confiscati alla malavita organizzata. Iniziative che hanno coinvolto i nostri pensionati accanto a tanti studenti, giovani, lavoratori stranieri”.

Proprio con Libera (l’associazione di Don Ciotti) Arci, Affari Puliti e Rete degli studenti lo Spi del Veneto collabora a molti progetti di gestione dei beni confiscati alla mafia.

Nella nostra regione lo Spi è promotore delle iniziative per il recupero di terreni e strutture ad Erbè (Verona) e a Campolongo Maggiore (Venezia), nella villa confiscata al boss della mala del Brenta Felicetto Maniero. “Con i volontari veneziani e della Riviera del Brenta – conclude Turati – siamo impegnati al recupero dell’ex campo da tennis dell’ex villa Maniero, per restituirlo ad un uso pubblico, con la creazione di quello che abbiamo già ribattezzato ‘Giardino della Legalità’, realizzando un’area verde e un’arena spettacoli aperta alla città”.

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