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Impoverimento per spese sanitarie: fenomeno in crescita

Colpiti soprattutto anziani e famiglie con minori

Farmaci e visite specialistiche sono merci e servizi molto particolari perché vanno a soddisfare un bisogno che è anche un diritto, quello alla salute, universalmente riconosciuto dalla nostra Costituzione. L’ultimo rapporto Crea (Centro per la Ricerca Applicata in Sanità) pubblicato a dicembre 2023, analizza a fondo la ripresa della spesa sanitaria delle famiglie, ritornata a correre dopo lo stallo dovuto al periodo della pandemia, mettendo in rilievo le iniquità del sistema sanitario che non evita l’impoverimento di tante famiglie che non riescono a curarsi come vorrebbero o dovrebbero.
Si evidenzia, ad esempio, che “nel 2021 si è registrata una ripresa dei consumi totali delle famiglie (+4,7%), ed una crescita della spesa sanitaria di entità quasi doppia (+9,0%)”. Le famiglie più abbienti sostengono una spesa sanitaria pro-capite che è di 6,8 volte quella delle meno “abbienti”. A livello di ripartizione si passa da un gap massimo di 9,7 del Nord-Est, ad uno minimo pari a 5,6 del Mezzogiorno. Tuttavia, l’incidenza della spesa sanitaria sulla capacità di consumo pesa di più sulle famiglie meno abbienti.
“Farmaci e specialistica rappresentano oltre il 60% dell’onere per gli anziani (soli o in coppia), mentre per le famiglie con figli è la spesa per le cure odontoiatriche la seconda voce dopo i farmaci, seguita dalla specialistica” fa sapere il Crea.
Nel 2021, sottolinea il rapporto, “il fenomeno dell’impoverimento per spese sanitarie private ha colpito 423.041 nuclei familiari, ovvero l’1,6% di tutte le famiglie. Dopo la riduzione registrata nel 2020, il fenomeno è ripreso ad aumentare raggiungendo un livello superiore a quello del 2019. Esso interessa soprattutto le coppie di anziani over 75 (3,6%), gli anziani soli (2,3%) e le famiglie di stranieri”.
Sommando le rinunce alla spesa e l’impoverimento, secondo il Crea “è possibile apprezzare come l’incidenza dei nuclei familiari soggetti ad un disagio economico causato dai consumi sanitari sia aumentata di 0,6 punti percentuali nell’ultimo anno, rappresentando il 6,1% delle famiglie”.
Anche il fenomeno della delle spese sanitarie “catastrofiche” è ripreso ad aumentare, “interessando il 2,8% delle famiglie residenti; colpisce maggiormente il Mezzogiorno anche se nel periodo 2015-2021 è particolarmente aumentata l’incidenza nel Nord. Anche per questo fenomeno, oltre agli stranieri, i più “fragili” risultano essere gli anziani e le famiglie con figli”. Le famiglie soggette a spese “catastrofiche” destinano oltre la metà (54,1%) dei propri consumi sanitari alle cure odontoiatriche, il 15,0% ai farmaci e il 10,8% all’assistenza specialistica e alla diagnostica.

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