Sindacato Pensionati Italiani Veneto

Cerca
Close this search box.

Crisi medicina territoriale, Filice (Spi Cgil Verona): «Regione responsabile della crisi in atto»

«Quando si parla della carenza dei medici di base, delle lunghe liste di attesa, della mancanza di servizi di assistenza domiciliare, ci si dimentica sempre che ci sono responsabilità precise in capo alla Regione Veneto nella gestione del sistema sanitario regionale» afferma Adriano Filice, Segretario generale del Sindacato pensionati Spi Cgil Verona. «Certo – continua – siamo perfettamente consapevoli che la situazione attuale è frutto di anni di mancata programmazione e che non potrà essere risolta da un giorno all’altro, ma fino a che non si verrà incontro concretamente alle esigenze dei cittadini, in particolare di quelli più fragili come gli anziani, queste criticità continueranno a produrre conseguenze pesanti sull’intero sistema sanitario. Perché un anziano che non trova risposta sul territorio ai propri bisogni di cura e di assistenza, inevitabilmente si rivolgerà ai pronto soccorso contribuendo al fenomeno dell’affollamento. Lo stesso discorso vale per la medicina specialistica, che in un sistema sanitario moderno dovrebbe trovare una prima risposta già nell’ambulatorio del medico di base. In un momento storico in cui tutte le risorse disponibili dovrebbero essere concentrate a sostenere i fragili, le persone in difficoltà e il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, assistiamo a scelte che vanno nella direzione opposta: il governo taglia il fondo disabili, non finanzia adeguatamente la legge sulla non autosufficienza, azzera il fondo contro i disturbi alimentari, cancella il reddito di cittadinanza, fa propaganda contro le tasse omettendo di dire che senza il pagamento delle tasse non ci sono nemmeno servizi sociali. A guadagnare da questo quadro è un solo soggetto: la sanità privata».

GLI ULTIMI DATI. Il 12 febbraio 2024 Azienda Zero ha aggiornato il conteggio degli ambiti di medicina generale rimasti scoperti da medico di base sul territorio veneto. Per la provincia di Verona si parla di 154 zone carenti. Dal lungo elenco, spiccano i “buchi” dell’ambito comprendente le Circoscrizioni Prima, Seconda e Terza del capoluogo, dove mancano ancora 13 medici, tra cui la casella vuota da tempo nel quartiere di Parona; dell’ambito comprendente le Circoscrizioni Sud di Verona, Quarta e Quinta, più i Comuni di Buttapietra, Castel D’Azzano e San Giovanni Lupatoto, dove mancano 28 medici di base; della zona del Baldo Garda e di parte del suo entroterra (Bardolino, Brenzone, Lazise, Bussolengo, Sona ecc..) dove ne mancano 17; dell’area del Sud Ovest veronese (Isola della Scala, Mozzecane, Povegliano, ecc..) dove la carenza è di 19 medici. Inoltre è da sempre critica la situazione della Pianura Veronese dove mancano circa 34 medici.

DOVE LA SITUAZIONE È MIGLIORATA. L’ultimo bando del 2023 per il reclutamento di medici, pubblicato a settembre con assegnazioni effettuate a dicembre, espressamente dedicato ai frequentati il corso di specializzazione in Medicina Generale, ha determinato una notevole “infornata” di giovani medici, facendo scendere le zone carenti di 43 unità (erano infatti 197 nel settembre 2023). Ciò ha consentito di risolvere, almeno temporaneamente, alcune situazioni critiche. Per esempio, i territori di Bussolengo, Malcesine, Sommacampagna, Valeggio sul Mincio e Villafranca hanno trovato il medico di base che gli mancava. Ed è stata in parte lenita la sofferenza dello stesso capoluogo, che a settembre 2023 contava ben 25 zone carenti in Prima, Seconda e Terza Circoscrizione. Tuttavia l’esperienza degli ultimi anni insegna che i corsisti non rappresentano una soluzione stabile, quindi sarà da seguire l’aggiornamento di aprile quando presumibilmente ci sarà il primo bando del 2024, dedicato ai medici di ruolo.

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE. I cittadini sprovvisti di medico di base che non riescono a trovare posti tra i medici della propria zona vengono invitati a rivolgersi ai medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), che tuttavia mancano, specialmente in Ulss 9 che conta 114 incarichi vacanti, seconda in Veneto dopo l’Ulss 2 della Marca trevigiana che ne conta 139.

Post correlati

SPI CGIL Veneto

Iscriviti subito alla nostra Newsletter

Ricevi tutte le notizie

compila i campi






Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*


Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.