Comunicato stampa del 4 febbraio 2013
Teatro Toniolo pieno, stamane a Mestre, per la manifestazione contro i tagli al welfare prospettati dalla Regione Veneto. I pensionati di Spi-Cgil, FNP Cisl e UILP hanno risposto compatti all’invito dei segretari confederali, che intendono, dalla giornata di oggi, aprire una vertenza con la Regione per cambiare marcia su assistenza, servizi sociali e sanità. All’incontro erano stati invitati tutti i consiglieri regionali, ma hanno risposto al’invito solo Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Claudio Sinigaglia (PD) e Pietrangelo Pettenò (FdS). Nel corso della mattinata si sono alternati, sul palco, i segretari generali veneti di Cgil (Emilio Viafora), Cisl (Franca Porto) e UIL (Gerardo Colamarco), il portavoce veneto del Terzo Settore e Associazionismo Paolo Alfier. Ha aperto il lavori Rita Turati (segretario Generale SPI-Cgil Veneto); conclusioni di Gigi Bonfanti, segretario nazionale FNP Cisl. Ha coordinato l’incontro il segretario generale UILP Walter Sperotto.
Di seguito alcuni passaggi degli interventi dei relatori.
RITA TURATI – Segretario generale SPI-CGIL Veneto
Pensiamo sia giunto il momento di rendere esplicito il nostro giudizio sulle scelte e sul modo di operare di questa Giunta. Zaia e i suoi Assessori ritengono utili questi servizi oppure no?! Perché a noi viene il dubbio dato che con delibera di giunta avevano deciso di toglierli senza dire nulla ai cittadini. La partecipazione e la costruzione di confronto con le rappresentanze sociali ed economiche, dovrebbe diventare lo strumento principe attraverso il quale ricostruire consenso attorno alle scelte di governo regionale e locale. Le complessità non si possono risolvere con la semplificazione: accentrando decisioni, questa non è democrazia. Ora deve essere chiaro che il sindacato confederale unitario dei pensionati non starà fermo. Abbiamo una piattaforma regionale, abbiamo selezionato gli obiettivi e ci siamo dati delle priorità, vogliamo aprire una stagione di confronti anche con i Sindaci, le Conferenze SST, con le ULSS, i Distretti, le Case di Riposo, i soggetti della rappresentanza…una stagione di vertenzialità..le nostre proposte sono chiare: ripartire dalla legge regionale, farla rivivere, far diventare la sua applicazione una battaglia comune ai tanti che in questi giorni hanno reagito ai tagli regionali.
GERARDO COLAMARCO – segretario generale Uil Veneto
In questa sala c’è una fetta consistente di chi ha fatto ricco il Veneto, negli anni Settanta e Ottanta. Persone che meritano riconoscenza. Noi avevamo proposto a Zaia di tagliare gli sprechi e gli sperperi, che ci sono anche qui. Dobbiamo continuare a incalzare la Regione finché non finanzi in termini quantitativi i servizi.
PAOLO ALFIER – portavoce del Forum del Terzo settore Veneto
L’esperienza del Nordest ci insegna che non risolvere i problemi sul piano sociale fa saltare il patto fra generazioni. Oggi ci sono non risposte e disattenzioni, ma è dalla giustizia sociale che si potrà ripartire. Quello che si poteva stringere su chi vive di pensioni, è stato fatto. E sembra che il nostro assessore tagli senza sentire nessuno.
EMILIO VIAFORA – segretario generale CGIL Veneto
Chi ha pagato il costo della crisi? Non è vro che hanno pagsto tutti, la mammaia dei tagli lineari ha colpito maggiormente le fasce deboli, impedendo ad esempio la rivalutazione delle pensioni sopra i 1200 euro. Oggi siamo qui per chiedere un cambiamento di mentalità, un cambiamento culturale, per arrivare a comprendere che la spesa sociale è un invetimento per il futuro, fonte di ricchezza e sviluppo per i nostri giovani. Un obiettivo che possiamo raggiungere grazie all’esempio di unità che state dando, e che dovremmo attuae anche come sindacato confederale.
GIGI BONFANTI – segretario nazionale Fnp Cisl
Abbiamo lottato per la legge 30, che era un ottimo segnale. Chi la doveva applicare, sentendo e ascoltando i sindacati e le associazioni, ha giocato sulla pelle della gente applicando la legge solo dove voleva arrivando al tragicomico finale di prevedere dei tagli. Noi non ci stiamo. E adotteremo tutte le iniziative per far cambiare idea a questo presidente. Le federazioni nazionali dei pensionati unitariamente nel 1992 avevano già attivato una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sulla non autosufficienza. Ma la battaglia sulla non autosufficienza non deve essere solo la battaglia dei pensionati. Se rimane connessa a una sola categoria, difficilmente otterremo qualcosa. Questo Paese deve capire che il sociale può essere il motore di un nuovo modello di lavoro, in grado di attirare anche giovani professionalità. Sono stanco di sentire dire che noi siamo l’unico vero ammortizzatore sociale del Paese. Stanco non perché non lo vogliamo fare, ma perché significa che lo Stato non garantisce i diritti. E noi dobbiamo costringere la politica a garantire i diritti dei cittadini.
Ufficio Stampa Spi-Cgil Veneto
Ufficio Stampa FNP-Cisl Veneto