Nel Veneto c’è uno scarto non da poco tra gli obiettivi dichiarati dal piano socio-sanitario e lo stato effettivo delle strutture e dei servizi. Il timore è che con il nuovo piano 2019-2023 si riperpetui questa stessa incongruenza, tanto più a fronte del vincolo dell’invarianza della spesa contenuto nel provvedimento. La Cgil regionale lancia un allarme alla Giunta Veneta chiedendo di allargare la borsa e prevedere un’integrazione con risorse proprie alla spesa socio-sanitaria.
Servono – elenca – assunzioni e formazione di personale (dai medici specializzati a figure addette all’assistenza territoriale, in particolare per il disagio minorile e la salute mentale), occorre un investimento sulle infrastrutture, occorrono interventi immediati per evitare che il superticket e le lunghe liste d’attesa determinino esclusioni all’accesso alle cure o derive verso la privatizzazione.
Inoltre la Cgil, che ha realizzato un proprio osservatorio sull’offerta socio sanitaria in regione, evidenzia lacune e disomogeneità territoriali che, a suo dire, devono essere rapidamente colmate.
Documenti da scaricare (in pdf):
- OSSERVAZIONI E PROPOSTE CGIL VENETO SU DGR N.13 DEL 28/5/2018 NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE 2019-2023
- Spesa in milioni di euro per la compartecipazione totale (farmaci, specialistica ambulatoriale e pronto soccorso)
- Le malattie croniche nel Veneto (fonte Regione Veneto – anno 2017)
- Le medicine di gruppo integrate al 15.10.2016 (fonte Regione Veneto)