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La pensione ai tempi dell’epidemia, per migliaia di veneti pagamenti scaglionati a seconda del cognome.

Spi Cgil: “scelta giusta, seguiamo le indicazioni per evitare il caos”

La battaglia contro il coronavirus riserva novità anche sul fronte pensioni. Per evitare infatti assembramenti agli uffici postali da parte delle persone anziane, le più vulnerabili al contagio, il governo ha deciso una nuova metodologia di pagamento per chi si rivolge alle Poste Italiane.  

Le novità sono sostanzialmente due.

Anzitutto, il pagamento delle mensilità di aprile, maggio e giugno verrà anticipato per tutti coloro che hanno un bancoposta, un libretto postale o una carta Postepay evolution e hanno l’accredito della pensione. In particolare a questi pensionati i soldi riferiti al mese di aprile arriveranno giovedì 26 marzo. Un meccanismo che varrà anche per i due mesi successivi.

Diversa la questione per chi ritira direttamente la pensione in contanti allo sportello postale. Stiamo parlando di una platea esigua, composta, secondo alcuni calcoli elaborati dallo Spi Cgil nazionale, da circa il 5% del totale dei pensionati della nostra regione. Seppur pochi, però, sono loro i soggetti più a rischio contagio, dato che devono uscire di casa e recarsi agli sportelli postali per ritirare i soldi. Con il pagamento scaglionato si evitano dunque assembramenti fuori e dentro gli uffici.  

Ecco come è la ripartizione stabilita dalle Poste Italiane.

  • 26 marzo 2020: dalla A alla B;
  • 27 marzo 2020: dalla C alla D;
  • 28 marzo 2020 (solo di mattina): dalla E alla K;
  • 30 marzo 2020: dalla L alla O;
  • 31 marzo 2020: dalla P alla R;
  • 1 aprile 2020: dalla S alla Z.

Siamo naturalmente favorevoli sia all’anticipo della pensione che allo scaglionamento per chi ritira i soldi in contanti alle Poste – commentano dalla segreteria dello Spi Cgil del Veneto -. Inutile dire però che serva una informazione capillare nei prossimi giorni perché questa modalità rischia di ingenerare confusione tanto più in un momento delicato e caotico. Chiediamo quindi all’ Inps, Poste e Governo di informare tempestivamente e correttamente il più alto numero di persone attraverso tutti i canali di comunicazione a disposizione“.

In caso di dubbi invitiamo i pensionati a contattare le sedi provinciali del nostro sindacato. Lo Spi Cgil c’è.  

I riferimenti telefonici e le mail sono reperibili nel sito dello Spi Cgil regionale (www.spi.veneto.it).

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