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Cedolino di dicembre: arriva in anticipo il conguaglio della perequazione

Con il cedolino di dicembre, chi era titolare di pensione nel 2022 riceverà l’anticipo del conguaglio della perequazione 2023, di norma dovuto al rinnovo delle pensioni, con la mensilità del prossimo gennaio. Come per il 2022, infatti, anche per quest’anno il Governo ha deciso di corrispondere il conguaglio in anticipo di un mese, con la mensilità di dicembre (art. 1 del decreto-legge n. 145 del 18/10/2023, G.U. n. 244 del 18/10/2023).

Perché il conguaglio?

Per rivalutare le pensioni dal 1° gennaio 2023, la percentuale provvisoria applicata è stata del 7,3%, come previsto dal decreto interministeriale (MEF e MLPS) del 10/11/2022, ma quella definitiva calcolata dall’Istat è stata pari all’8,1%. Per questo, gli assegni pensionistici devono essere ricalcolati, a decorrere dal 1° gennaio 2023, con il riconoscimento della differenza di perequazione dello 0,8% (8,1% – 7,3%).

Cosa succede a dicembre?

Con il pagamento del rateo di dicembre e tredicesima mensilità, l’Inps incrementa l’importo della pensione mensile e corrisponde gli arretrati per i mesi da gennaio a novembre 2023.

A quanto ammonta l’incremento?

L’incremento dello 0,8% viene attribuito considerando come un unico trattamento tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare, erogate dall’Inps e dagli altri Enti, presenti nel Casellario Centrale. Come previsto dalla legge 197/2022 (legge di bilancio 2023), viene riconosciuto nella misura del:

  • 100% per i trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a 4 volte il minimo (0,8%)
  • 85% per i trattamenti di importo complessivo tra 4 e 5 volte il minimo (0,68%)
  • 53% per i trattamenti di importo complessivo tra 5 e 6 volte il minimo (0,424%).
  • 47% per i trattamenti di importo complessivo tra 6 e 8 volte il minimo (0,376%)
  • 37% per i trattamenti di importo complessivo tra 8 e 10 volte il minimo (0,296%)
  • 32% per i trattamenti di importo complessivo superiore a 10 volte il minimo (0,256%)

Il trattamento minimo

Con l’attribuzione della percentuale definitiva dell’8,1% di perequazione, l’importo del trattamento minimo dell’anno 2023 passa da 563,74 a 567,94 euro mensili.

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Foto di pch.vector / Freepik

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