Sindacato Pensionati Italiani Veneto

Cerca
Close this search box.

25 novembre, che fare?

La riflessione di Rosanna Bettella, responsabile Coordinamento Donne Spi Cgil Veneto, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Fra un mese si celebrerà la Giornata internazionale contro la violenza di genere e ancora una volta si sprecheranno le parole, di pietà per le donne ammazzate e di condanna per gli assassini, promettendo azioni e normative più stringenti. Anche quest’anno si ripeteranno le prese di posizione forti delle donne contro ogni tipo di violenza e come ogni anno gli uomini saranno invitati ad assumersi la responsabilità di contrastare con forza questo drammatico fenomeno.

Sembra di lottare contro i mulini a vento. Ogni anno noi donne emancipate, sensibili e militanti a oltranza contro queste tragedie, ci sentiamo impotenti e, diciamolo forte e chiaro, anche stanche, terribilmente stanche di parlare a vuoto.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, dal 1° gennaio al 22 ottobre 2023 gli omicidi volontari in Italia sono stati 268, di cui 96 con vittime donne, di cui 77 in ambito familiare/affettivo. Per quanto riguarda i femminicidi, il sito FemminicidioItalia.info registra 35 vittime, di cui due nella nostra regione, a Conegliano (Tv) e Tombolo (Pd). Quindi circa la metà degli omicidi di donne non sono classificati come femminicidio che, è bene ribadirlo, “rappresenta qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne (spesso in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale) allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne la soggettività sul piano psicologico, simbolico, economico e sociale, fino alla schiavitù o alla morte“.

Non siamo del tutto convinte di questi numeri perché abbiamo preso consapevolezza, anche attraverso la nostra ricerca sulla violenza contro le donne anziane, che i cosiddetti “femminicidi compassionevoli”, non sempre vengono inclusi nel numero specifico.

A sostegno di questo, come Coordinamenti Donne dello Spi e della Cgil del Veneto, a proposito della tragica vicenda avvenuta a Maser (Tv) a metà settembre in cui un uomo ha ammazzato la moglie gravemente non autosufficiente, non abbiamo esitato a denunciare che, secondo noi, si trattava a tutti gli effetti di un femminicidio, anche se in questi casi viene spesa, da più parti, la motivazione della compassione. Di questi “femminicidi compassionevoli” ne succedono più di quanti crediamo: c’è sempre un uomo, nel ruolo archetipo del pater familias, che ammazza la moglie/la compagna, perché decide di “non farla più soffrire”. Ma è e resta un atto di dominio, di potere.

Lo ribadiamo, essendo la violenza contro le donne un problema culturale, l’unica strada da percorrere è quella dell’educazione, in casa, a scuola, nella comunità, nella società. Quante volte abbiamo chiesto che nelle scuole venisse introdotta obbligatoriamente l’educazione all’affettività? Quante circolari, quanti protocolli, vengono scritti e poi non rispettati?
Vorremmo passare il testimone alle nuove generazioni, passarlo ai compagni della nostra organizzazione, chiedere loro di darsi da fare, di farsi sentire più forte di quanto abbiamo fatto noi. Nelle piazze, nei flash mob noi ci saremo sempre e comunque, con le tante iniziative nei territori perché la parità di genere e il rispetto delle differenze e della libertà delle donne sono e rimangono la nostra bandiera.

Post correlati

SPI CGIL Veneto

Iscriviti subito alla nostra Newsletter

Ricevi tutte le notizie

compila i campi






Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*


Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.