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Visite specialistiche: a Verona il 64% dell’arretrato di tutta la regione

I dati ufficializzati dall’ultima delibera di giunta regionale n.1061 del 3 agosto 2021 solo di recente pubblicata al Bur, confermano purtroppo la gravità della situazione delle prestazioni sanitarie arretrate nell’Ulss 9 che da tempo come Sindacato dei Pensionati denunciamo anche sulla base delle segnalazioni dei nostri iscritti: per quanto riguarda le visite specialistiche, infatti, la nostra azienda sanitaria al 30 aprile 2021 ha accumulato, a seguito della pandemia, un arretrato di ben 208 mila prestazioni specialistiche, pari al 64% circa delle visite arretrate dell’intera regione Veneto che complessivamente ammontano a 325 mila circa.


Il pregresso veronese risulta così suddiviso: 28.858 prime visite; 32.964 “successivi accessi” (in genere per gli adempimenti diagnostico-terapeutici necessari) e ben 146.362 “altre prestazioni”, una espressione che indica le “prestazioni strumentali con i limiti di utilizzo delle tecnologie necessarie”.


Va un po’ meglio per quanto riguarda i ricoveri: l’Ulss 9 ha un arretrato di 1.963 ricoveri ordinari e 1.163 ricoveri in day hospital, a cui bisogna aggiungerne almeno altrettanti da parte dell’Azienda ospedaliera (1.980 ricoveri ordinari e 1.479 day hospital). Il totale regionale in questo caso è di 31.180 ricoveri ordinari e 19.071 ricoveri in day hospital.


Molto alto anche il numero degli screening oncologici da recuperare: dalla pandemia l’Ulss scaligera si porta dietro 30.027 screening colorettali, 10.205 mammografie e 9.235 screening cervicali.


Il Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa promette di risolvere tutto questo pregresso entro il 31.12.2021. Esso viene finanziato principalmente con la parte non ancora spesa dei 38.935.696 euro che il governo aveva stanziato nel 2020 per questa emergenza. Considerando che secondo la Corte dei Conti al 31.12.2020 il Veneto ne aveva impiegato solo metà, si può desumere che il Piano possa contare su circa 15 milioni di euro di risorse più, leggiamo, “eventuali risorse provenienti da specifici finanziamenti statali”.


Come Sindacato dei Pensionati manifestiamo la nostra preoccupazione, il nostro disagio e il nostro grido d’allarme : il tema del recupero delle prestazioni sanitarie rinviate si trascina ormai da tanti, troppi, mesi. Chi paga il prezzo più alto di questo ritardo sono le persone più fragili , le anziane e gli anziani, chi non ha possibilità di accedere al privato. Vogliamo sperare di essere arrivati finalmente ad una svolta e che l’Ulss 9 abbia richiesto ed ottenuto tutte le risorse e il personale necessari per far fronte a questa che abbiamo già definito una emergenza nell’emergenza.

Auspichiamo inoltre un maggiore coinvolgimento delle parti sociali soprattutto su temi di così vasta urgenza e rilevanza sociale. Un coinvolgimento necessario e indispensabile visto che questi numeri cosi impressionanti coinvolgono una così vasta parte della popolazione e che tutti i soggetti sociali possono contribuire a migliorare questa situazione. Invece dobbiamo prendere atto che il contenuto e il monitoraggio dei Piani che le singole Ulss risultano aver depositato il 13 agosto viene affidato in via esclusiva ad Azienda Zero con scarse possibilità di interazione con associazioni e sindacati e con una carenza generale di informazione a tutta la città.

Adriano Filice, Segretario provinciale Spi Cgil Verona

Visualizza i dati ufficiali prestazioni da recuperare suddivisi per Ulss

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