Mercoledì 25 gennaio a partire dalle ore 15: 30 SPI, FNP e UILP di Vicenza incontrano Oleg Mandić , sopravvissuto al campo di stermino nazista di Auschwitz protagonista del libro “L’ULTIMO BAMBINO DI AUSCHWITZ”. L’incontro è organizzato in occasione delle celebrazioni del “Giorno della Memoria” e si terrà in Sala “G. Lazzati” al palazzo delle Opere Sociali (piazza Duomo, 2 – Vicenza).
Accompagnerà l’iniziativa la musica dei maestri Alessandro Dalla Vecchia e Silvia De Boni.
L’incontro, aperto alla cittadinanza è organizzato con il patrocinio della Provincia di Vicenza.
STORIA DI OLEG MANDIĆ
Oleg Mandić è stato l’ultimo prigioniero a lasciarsi alle spalle l’insegna Arbeit Macht Frei (Il lavoro rende liberi), affissa sopra il campo di sterminio di Auschwtiz Birkenau, in Polonia. Da allora non è mai più riuscito a ingurgitare un cucchiaio d’orzo, che nel periodo della detenzione ingollava con bramosia per tenersi in piedi e sopravvivere all’orrore. Fu internato a 11 anni come prigioniero politico, insieme con la nonna e la mamma: il padre e il nonno erano partigiani amici di Tito. Oleg è riuscito a sfuggire per caso all’inquadramento tedesco ed è sopravvissuto alle cure di Josef Mengele, il medico nazista noto come Dottor Morte per i suoi esperimenti di eugenetica sui pazienti. Di quello che ha visto nel campo non è riuscito a parlare per 10 anni. Poi qualcosa gli ha riacceso la luce dentro. Quando, adulto, è diventato giornalista, ha iniziato a raccontare, fino a descrivere quei folli otto mesi in un documentario, intitolato Gli anni di fatidiche esperienze della famiglia Mandic con fascismo e nazismo. Oggi, 80enne, abituato a visitare scuole e piazze, Mandić parla di Auschwitz alternando la voce rotta dal pianto alla risata di chi accarezza la vita