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Rincari luce e gas, l’intervento del Governo basterà a contenere la stangata?

Cosa prevede il nuovo decreto per mitigare il caro bollette? Che effetto avranno su famiglie e imprese in Italia? La CGIA ha elaborato una simulazione per il primo semestre 2022.

Nonostante i 6 miliardi stanziati dal Governo venerdì scorso per contenere il caro bollette, le famiglie italiane dovranno comunque farsi carico di un aumento di 8,9 miliardi solo nel primo semestre dell’anno e solo per le bollette di luce e gas. È quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che ha stimato in 15,4 miliardi l’aumento del costo di luce e gas in capo alle famiglie nei primi sei mesi del 2022 (rispetto al 2019). Le misure di mitigazione previste dalla Legge di Bilancio 2022 e dai decreti del 21 gennaio e del 18 febbraio, infatti, prevedono un importo totale di 6,5 miliardi destinati alle famiglie, che non coprono nemmeno metà dei rincari previsti. Per le imprese invece l’aumento previsto è di 29,4 miliardi, di cui 24,9 rimarrebbero sulle spalle delle aziende in seguito agli aiuti previsti (4,5 miliardi).

Aumenti e effetti delle misure del Governo nel I° semestre 2022 – Elaborazione della CGIA di Mestre

 I° trimestreI° trimestreII° trimestreII° trimestre I° semestre I° semestre I° semestre
 FamiglieImpreseFamiglieImpreseFamiglieImpreseTotale
Stima aumenti7,714,77,714,715,429,444,8
Misure Governo-3,8-1,7-2,7*-2,8*-6,5-4,5-11
Saldo3,913511,98,924,933,8
Miliardi di euro

*Dei 6 miliardi, a famiglie e imprese 5,5 sono destinati, al netto degli aiuti erogati a Regioni e enti locali

Le misure previste per gestire l’emergenza

Il decreto del 18 febbraio conferma per lo più le misure giù adottate nei mesi passati:

  • azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW
  • azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico
  • la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas
  • il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose
  • il credito d’imposta per le imprese energivore

Viene inoltre introdotto il credito di imposta in favore delle imprese gasivore.

Le misure per il futuro

Per cercare di congiurare in futuro nuove crisi energetiche, il decreto prevede una serie di provvedimenti in ambito energetico:

  • un’accelerazione sul fronte delle sorgenti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali
  • l’incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI
  • un pacchetto di norme per aumento e ottimizzazione dello stoccaggio di gas
  • l’aumento della produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio trasporti e aerei.

Draghi ha sottolineato che le misure sono state approvate «senza ricorrere a nuovi scostamenti di bilancio, ma utilizzando i margini che derivano dagli ottimi risultati sul fronte della crescita e della finanza pubblica ottenuti lo scorso anno».

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