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Pensionati, “Esplode” in Veneto la contrattazione sociale. Dialogo aperto con un comune su quattro.

ManifestazioneRoma24giugno-2L’ultimo accordo concluso in ordine di tempo è quello di Arsiero, in provincia di Vicenza. Grazie al dialogo fra organizzazioni sindacali dei pensionati e amministrazione comunale, e dopo tre incontri, oltre 380 anziani della piccola realtà vicentina, ovvero quelli con un reddito inferiore ai 15 mila euro lordi, sono stati esentati dal pagamento dell’addizionale Irpef.

Meno tasse, insomma, per i pensionati più in difficoltà. Ma la stagione della contrattazione sociale “esplosa” in Veneto nel 2014, sta maturando frutti importanti anche nel 2015, come dimostrano i numeri. 

Fra lo scorso anno e il primo semestre 2015, Spi-Cgil, Uilp e Fnp Cisl hanno incontrato circa 150 amministrazioni, in pratica la contrattazione sociale ha coinvolto un Comune veneto ogni quattro.

Risultati? Molti, anche se il dialogo continua con lo scopo principale di ottenere l’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef per circa 800mila pensionati, ovvero per tutti gli anziani under 15 mila euro presenti in regione.

Ma un altro obiettivo inseguito in quasi tutti gli incontri con le amministrazioni è quello di prevedere nei regolamenti comunali, l’assimilazione dell’immobile lasciato libero da un cittadino (anziano o disabile) ricoverato in maniera permanente presso una struttura residenziale (ad esempio case di riposo) a prima abitazione.


Se il regolamento non prevede tale norma – spiega Gino Ferraresso, coordinatore del dipartimento Contrattazione sociale dello Spi-Cgil acquisendo l’anziano la residenza presso la struttura residenziale, l’immobile lasciato libero diventa seconda casa. Quando viene accolta la nostra richiesta, il risparmio per l’anziano è notevole: ipotizzando un’immobile del valore catastale di 500 euro, applicando una aliquota IMU dello 0,8% per le seconde case l’imposta dovuta ammonterebbe a 672 euro. Applicando invece una aliquota TASI dello 0,2% per le prime abitazioni, l’imposta dovuta sarebbe invece di 168 euro. Il risparmio totale quindi non è poca cosa: 504 euro!”.

4278In generale nel 2014 si sono registrati 73 verbali di incontro (contro i 21 del 2013), 32 verbali accompagnati da un protocollo di intesa (24 nel 2013), 7 piattaforme programmatiche (0 nel 2013) accompagnate da altrettante richieste di incontro. Nel 2015 i verbali di incontro sono più di 30 (e in continua evoluzione), 6 i protocolli di intesa.

La provincia più attiva sul fronte della contrattazione è Treviso, con 24 comuni coinvolti dal dialogo nei primi sette mesi del 2015. Nella Marca uno degli accordi più importanti riguarda il trasporto pubblico e in particolare il protocollo firmato con Mom spa: mezzi gratuiti per gli over 60 con ISEE minimale e altre agevolazioni di varia natura. Nel padovano s’è raggiunta l’intesa per la costituzione di un tavolo fra sindacati e Federazione del camposampierese per affrontare l’emergenza abitativa. Nel vicentino, come detto, s’è ottenuto l’importante accordo sull’addizionale Irpef.

“Dare una risposta concreta ai bisogni dei cittadini è faccenda alquanto complessa – commenta ancora Ferraresso È necessario prima di tutto condividere gli obiettivi (equità, progressività, solidarietà, redistribuzione del reddito, ecc.) ascoltare per poi selezionare, condividendo con chi risiede in un determinato territorio, le priorità.

Moltiplicare i confronti con i Comuni, con le Ulss, con le Aziende pubbliche  – continua il coordinatore dello Spi-Cgil – non è solo un obiettivo “quantitativo” ma soprattutto qualitativo: quello che vogliamo è migliorare la qualità di vita dei pensionati e più in generale dei cittadini. Come? Intervenendo per garantire equità ed uniformità sia sul fronte delle entrate (tasse locali) che in quello delle uscite (servizi erogati). In parole povere: redistribuire il reddito in maniera migliore di quello che si sta facendo a livello nazionale. Per fare questo ed “altro” c’è la necessità di costruire alleanze dentro e fuori il sindacato, lobbies che sconfiggano gli interessi corporativi e rilancino quelli “universali.

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