Dopo aver bloccato nella finanziaria regionale una manovra vergognosa, che tagliava quasi 2 milioni di euro in favore delle fasce più deboli e in particolare degli anziani. La mannaia della giunta regionale si abbatte ancora una volta sulle fasce più deboli della popolazione. Anche il Governatore Zaia come la Ministra Lorenzin affida la sanità pubblica ai burocrati affossando la sanità pubblica con ulteriori costi a carico dei cittadini.
Nuovi tagli alla sanità mascherati da razionalizzazione hanno preso forma nei due Pronto Soccorso di Verona.
Di fatto la regione Veneto con l’introduzione di un programma informatico ha ridotto la possibilità ai medici di valutare quale codice applicare e molti cittadini entrano al Pronto soccorso con il codice verde ed escono con il codice bianco costringendoli in questo modo a pagare fior fiore di quattrini sotto forma di ticket. Si vuole fare diminuire gli accessi impropri al Pronto soccorso, ma nel frattempo non parte la medicina integrata costringendo i cittadini che hanno bisogno di cure fuori dagli orari ambulatoriali del medico di base o perché inviati in ospedale su indicazione della guardia medica a pagare una ulteriore “tassa sulla salute” sotto forma di ticket.
I cittadini hanno bisogno di risposte ai problemi e non di altre tasse sulla sanità pubblica. Occorre mettere mano agli sprechi riorganizzare in modo efficace la rete ospedaliera e dei servizi territoriali, mettendo in atto da subito il modello di assistenza di base H24. Per questo nel chiedere il ripristino delle procedure nell’assegnazione dei codici al personale del Pronto soccorso, chiediamo alla Regione l’avvio di un confronto a tutto campo su questi per garantire ai cittadini il diritto alla salute e alle cure.