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No ai muri, in 300 con lo Spi Cgil sul valico tra Slovenia e Croazia

Il 7 giugno 2017 la manifestazione al valico di Obrezje. Firmato l’appello per un’Europa di solidarietà

Oltre 300 persone, in rappresentanza di 13 organizzazioni sindacali dei pensionati di 10 paesi europei, si sono ritrovati oggi sul confine tra Slovenia e Croazia, fra Obrezje e Bregana, per dire no a muri e fili spinati, e spingere invece verso un’Europa solidale, dove si affermino i valori di pace, libertà e giustizia. Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dal sindacato pensionati Spi-Cgil del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, con il supporto dello Spi nazionale, lanciare un appello forte «a sostegno di un’Europa che sappia essere unita nella diversità, nel segno dell’integrazione, della convivenza civile e della solidarietà».

Al termine del presidio, che ha coinvolto sindacati dei pensionati di Italia, Slovenia, Croazia, Austria, Bosnia Erzegovina, Ungheria, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia, un corteo ha raggiunto la vicina Jesenice na Dolenjskem per un breve saluto dei segretari generali di Spi, Sus (Slovenia) e Suh (Croazia) e per la firma di un impegno comune per la costruzione di un’Europa unita, giusta e solidale, in continuità con quegli ideali di pace, giustizia, eguaglianza sociale e convivenza civile che sono alla base della sua costruzione e rappresentano le sue più forti fondamenta.

Nel documento i sindacati rivolgono un appello ai governi dei rispettivi paesi e all’Unione Europea perché, nella gestione dei flussi migratori, prevalgano la solidarietà e l’obbligo morale di aiutare e trattare i profughi in modo umano e dignitoso, nella sicurezza e nella legalità, anche attraverso una nuova disciplina europea in grado di garantire una loro giusta distribuzione tra tutti gli stati membri. I sindacati chiedono inoltre che i Governi ratifichino la Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie e le analoghe Convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

Nella dichiarazione congiunta, i firmatari si impegnano con determinazione per la costruzione di un’Europa unita, giusta e solidale nella continuità di quegli ideali di pace, giustizia, eguaglianza sociale e convivenza civile che sono alla base del suo sogno e le sue più forti fondamenta. Soprattutto di fronte all’ondata di disperati che, anche lungo quella rotta balcanica di cui è parte la frontiera sloveno-croata, fuggono dalla guerra e da condizioni di vita miserabili, a cui non si può rispondere con i reticolati di filo spinato tra gli stati europei ma solo con la riaffermazione dei diritti indivisibili dell’uomo, a prescindere dalla religione di appartenenza o dal paese di provenienza.

Dalla manifestazione è arrivato il commento del segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, affidato al suo profilo Facebook: “Con gli amici e i compagni di tredici sindacati dei pensionati di dieci Paesi per ribadire che vogliamo un’Europa aperta, libera e accogliente. Contro le barriere e il filo spinato l’unità del sindacato è la risposta migliore”. Alla giornata non hanno potuto partecipare i sindacati del Kosovo, fermati e bloccati alla frontiera dalla polizia slovena a dimostrazione del clima di tensione e intolleranza che si respira oggi ai confini dell’Europa.

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