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Liste di attesa: lo Spi Cgil Verona chiede più trasparenza

Il Segretario Adriano Filice: «Sulla carta performance sempre al top, ma l’”esperienza-utente” è spesso disastrosa»

Com’è possibile che le performance della sanità veronese risultino essere sempre al top sulla carta ma poi quando i cittadini cercano di accedere ai servizi vanno quasi sempre incontro ad un calvario? Se lo è chiesto, su sollecitazione di tante pensionate e pensionati, lo Spi Cgil Verona, il Sindacato dei pensionati della Cgil, giungendo alla conclusione che c’è assoluto bisogno di rendere trasparenti e accessibili al pubblico le agende di prenotazione delle strutture sanitarie pubbliche ben al di là delle statistiche che vengono pubblicate nell’area Trasparenza del sito dell’Ulss.

Scorrendo infatti le performance dei poliambulatori dell’Ulss 9 che erogano prestazioni di specialistica ambulatoriale (sotto il link di quelle di gennaio 2022) salta subito agli occhi come, pur con qualche significativa eccezione su ecografie ed ecodoppler in talune strutture del territorio, la stragrande maggioranza di visite, esami o interventi effettuati a Verona risultano rispettare al 100% i tempi di attesa prefissati, presentando inoltre tempi medi di erogazione quasi sempre conformi alla classe di priorità assegnata dal medico curante a 10 o 30 o a 90 giorni.

Tale circostanza, molto positiva, che si ritrova nelle performance di gennaio così come in quelle di tutti gli altri mesi, cozza tuttavia contro quella che è la reale “esperienza utente” per tantissimi cittadini che dovendo prenotare una visita con regolare prescrizione medica, molto spesso si sentono rispondere che “Non c’è posto, richiami”.

Ogni volta che si sentono pronunciare queste parole significa che l’agenda di prenotazione è stata chiusa, bloccata, temporaneamente sospesa, probabilmente per mancanza di posti disponibili. Pur essendo espressamente vietato dall’articolo 1 comma 282 della Legge 266 del 2005, il blocco delle liste di attesa continua ad essere una pratica ancora molto diffusa, non solo a Verona o nel Veneto. E, soprattutto, non va ad intaccare le performance finendo per falsarle.

Il Veneto ha fatto però un passo ulteriore (non in avanti ma di lato) istituendo le cosiddette liste di galleggiamento, le quali corrispondono alla risposta: “Non c’è posto, ma se si libera qualcosa la ricontatteremo”. Secondo la Regione il metodo sarebbe stato mutuato dal concetto di “pre-liste” contenuto nel Piano nazionale di Gestione delle Liste di Attese (Pngla) il quale però fa soltanto un fugace accenno alla possibilità, ammessa sul piano logico, che il momento del contatto e quello della prenotazione possano non coincidere. 

Quanto grandi sono le liste di galleggiamento? La Rimodulazione del Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste d’attesa della Regione Veneto, approvato a Febbraio 2022, indica che le prestazioni “in galleggiamento e sospese al 01.01.2022” sono nel Veneto 202.742 mila, a cui vanno aggiunti 42.058 interventi chirurgici da effettuare in regime ambulatoriale ancora da prenotare per un totale di circa 250 mila mila prestazioni. Si tratta di quella parte del “sommerso” che Ministero della Salute a febbraio 2022 ha dato mandato alle Regioni di “monitorare” e che il citato documento della Regione indica come prestazioni “recuperabili” nel corso del 2022.

Per fare un confronto, le prestazioni specialistiche sospese causa Covid al 30 Aprile 2021 ammontavano a 320 mila nel Veneto (di cui ben 208 mila nel veronese). C’è voluto tutto il 2021 per recuperarne il 70%. Al 1° gennaio 2022 ne restavano da evadere ancora 101 mila di cui 75 mila circa a Verona.

A seconda del criterio di valutazione, l’arretrato può essere anche più vasto. Se ad esempio prendiamo come riferimento la produttività del sistema nel 2021 rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia, il Piano delle Performance dell’Ulss 9 ci dice che nel solo territorio veronese e per i soli primi dieci mesi del 2021 mancano all’appello 248.386 visite ambulatoriali e 3.000 ricoveri non urgenti. “Le prestazioni sono nel totale di poco inferiori ai livelli pre-pandemia, ma non in maniera omogenea; la riabilitazione non ha ripreso i volumi 2019 (-37%) ed anche le altre branche risultano sotto il 2019 (-24%)” si legge nel rapporto.

Allora la domanda sorge spontanea: quali sono le performance REALI del sistema sanitario, contando anche le visite che vengono più o meno surrettiziamente rimandate? Quelle rassicuranti delle statistiche ufficiali o quelle spesso inaccettabili dell’“esperienza utente”?

Come Spi Cgil sollecitiamo l’Ulss e la Regione Veneto ad intraprendere una strada di massima trasparenza pubblicando integralmente le agende sanitarie delle strutture erogatrici con l’indicazione del numero di prestazioni giornaliere effettuate e dei giorni alla settimana nei quali viene svolto il servizio.

In queste condizioni l’attuale sistema di rendicontazione delle performance e delle liste di attesa è del tutto inutile o superfluo in quanto conteggia di fatto soltanto le prestazioni che riesce ad erogare, una tautologia che non si confronta con la dimensione del bisogno e della domanda reale.

Anche i cittadini, singolarmente e collettivamente, possono fare molto, cominciando con l’uscire dalla rassegnazione di prendere sempre quel che passa il convento per rivendicare il diritto di ricevere cure adeguate e tempestive. Ciascun assistito ha il diritto di prendere la linea con il Cup e di terminare la telefonata ricevendo una data di prenotazione compatibile con la classe di priorità indicata nella prescrizione medica. Quando questo non accade, e qualora si sia in grado di documentare i passaggi fatti, esistono delle modalità di “messa in mora” dell’istituzione sanitaria inadempiente che può portare ad ottenere il rimborso della prestazione sanitaria che alla fine si è dovuto sostenere di tasca propria presso una struttura privata, a pagamento, oppure a pretendere di essere assegnati ad una struttura privata a spese del Servizio sanitario nazionale.  

Come Sindacato riteniamo che allo scontro si debba sempre preferire il confronto, ma ci deve essere ascolto reciproco.

Adriano Filice, Segretario Generale Spi Cgil Verona

Performance liste di attesa Ulss 9 Gennaio 2022 (pdf)

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