Sindacato Pensionati Italiani Veneto

Cerca
Close this search box.

In zona Cesarini il Governo approva Ddl sulla non autosufficienza

Spi Cgil Verona: «Finalmente! Ora la palla passa al nuovo parlamento, ma anche a tutti noi».

Verona, 11 Ottobre 2022. Nel tardo pomeriggio di ieri, Lunedì 10 Ottobre, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, ha approva il Disegno di Legge per la Salute degli Anziani e la Non Autosufficienza, un testo fondamentale, rivolto a correggere alcune storiche storture del sistema dei servizi sociali italiano, frammentato e inefficace, che attualmente scarica il peso della cura degli anziani sulle famiglie e in particolare sui caregiver, che spesso sono donne.

L’approvazione arriva in zona Cesarini in quanto il governo tecnico di unità nazionale guidato da Mario Draghi è scaduto, ma non troppo tardi rispetto agli impegni presi con l’Europa con la sottoscrizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (l’approvazione del ddl è infatti una scadenza espressamente prevista dalle Missioni 5 e 6 del Pnrr entro e non oltre il primo trimestre 2023) e comunque in ritardo di decenni rispetto ad un Paese che nel corso degli anni ha mutato profondamente la propria struttura demografica nel senso di un invecchiamento della popolazione che investe ogni realtà locale, Verona compresa.

I punti qualificanti della riforma, che come Sindacato dei Pensionati sosteniamo da anni, sono i seguenti:

  • Uscire dalla logica di una indennità di accompagnamento per non autosufficienza di 516 euro al mese uguale per tutti, indipendentemente dalle effettive condizioni di salute e di reddito dei soggetti anziani. C’è bisogno di una valutazione multidimensionale e multidisciplinare dei singoli casi di non autosufficienza che coinvolga servizi sanitari e servizi sociali, in grado di assegnare a ciascun anziano non autosufficiente le cure e i sostegni di cui ha effettivamente bisogno.
    Sotto questo aspetto bisogna osservare che il Veneto è (o era) precursore nell’integrazione dei servizi sanitari o sociali, e dispone di un fondo per la non autosufficienza (832,9 milioni di euro nel 2021) più ingente dello stesso fondo nazionale (che a più riprese era stato tagliato), ma la grande maggioranza delle risorse venete (529,5 milioni, pari al 63,6%) vanno alle case di riposo lasciando le briciole all’assistenza territoriale  in particolare all’assistenza domiciliare (109 milioni in Veneto nel 2021) che pure coinvolge la stragrande maggioranza degli anziani non autosufficienti.
  • Promuovere l’invecchiamento attivo, un’azione che non si riduce all’istituzione della figura del nonno vigile o all’organizzazione dei centri anziani, ma significa mettere a disposizione i servizi socio-sanitari necessari a garantire l’autonomia degli anziani nelle proprie abitazioni, in primo luogo proprio l’assistenza domiciliare che attualmente è frammentata in quanto ogni Comune stabilisce la propria politica e le proprie tariffe.
  • Riconoscere il ruolo dei caregiver, ovverosia dei famigliari (molto spesso donne) che sacrificano carriera lavorativa e vita privata per accudire gli anziani non autosufficienti.
  • Profonda riqualificazione dei servizi territoriali, non solo in campo socio-sanitario ma anche della residenzialità e dei trasporti. Una città di anziani ha bisogno di case e mezzi di trasporto  accessibili.

Alcuni numeri: la platea veneta dei non autosufficienti è stimata in circa 180 mila persone (la stragrande maggioranza seguite a casa, in ambito famigliare) su un totale di 1,14 milioni di anziani (il 16% degli over 65-enni, il 19% degli anziani compresi nella fascia di età 75-85 anni e il 20% degli over 85enni), ed è destinata ad ampliarsi per effetto dell’invecchiamento della popolazione.

Per quanto riguarda la provincia veronese si possono prudenzialmente stimare 32.830 anziani non autosufficienti dei quali 27.830 seguiti in famiglia e soltanto 5.000 serviti dalle Rsa.

Secondo i calcoli dello Spi Cgil, il bisogno di assistenza domiciliare in Italia è stimato in almeno il doppio se non il triplo dell’offerta attuale. In Veneto e a Verona il divario è addirittura più grave che nel resto del Paese, dal momento che i servizi di assistenza domiciliare vengono erogati, in media, per appena 5 ore all’anno contro una media nazionale che è di 20 ore all’anno.

Il primo passo, quindi, è stato fatto, adesso tocca al nuovo Parlamento, ma anche a tutti noi Sindacati dei pensionati unitamente alle associazioni dei malati e dei famigliari dei malati, premere per portare in porto una riforma indispensabile per il territorio e per il Paese, troppo a lungo rimandata e perfino dimenticata dalla politica.

Adriano Filice, Segretario Generale Spi Cgil Verona

Un link istituzionale che annuncia l’approvazione del Ddl:
https://www.lavoro.gov.it/priorita/Pagine/PNRR-ok-Cdm-a-Ddl-attuativo-proposto-da-Orlando-per-anziani-non-autosufficienti.aspx

Post correlati

SPI CGIL Veneto

Iscriviti subito alla nostra Newsletter

Ricevi tutte le notizie

compila i campi






Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*


Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.