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Bonus energia e quattordicesima: a Luglio boccata di ossigeno per i pensionati

Mentre nella nostra regione l’inflazione galoppa a ritmi da anni 80 – con percentuali superiori al 6,5% – un quinto dei pensionati veronesi e veneti a luglio si potrà consolare con una doppia entrata extra: la quattordicesima mensilità e il bonus bollette da 200 euro, che arriverà comunque a oltre il 90% dei nostri pensionati. Insomma, fra un paio di settimane circa 230 mila anziani ultra64enni residenti in Veneto (di cui 44.300 veronesi) riceveranno in media 700 euro in più, oltre all’assegno previdenziale. Una vera e propria boccata d’ossigeno riservata ai pensionati più poveri, quelli che guadagnano meno di mille euro lordi al mese (circa 800 euro netti) e che in questi ultimi tempi hanno fatto i salti mortali per affrontare il caro vita, pressoché insostenibile sul fronte delle bollette e sul carrello della spesa, tanto più considerando che gli assegni previdenziali hanno ottenuto a inizio anno una misera rivalutazione dell’1,7%.

Commenta il Segretario Generale Spi Cgil Verona Adriano Filice: “La situazione delle pensioni in questo 2022 non si discosta molto da quella dell’anno scorso: il 62,6% delle pensioni veronesi resta al di sotto dei mille euro mensili con importo medio di appena 535 euro mensili circa, e con enormi differenze di genere a svantaggio delle donne. Ciò che è cambiato rispetto al 2021 è il contesto socio-economico che è in forte deterioramento a causa di una inflazione galoppante, del caro energia e degli aumenti nel carrello della spesa. Quest’anno è diventata un lusso anche l’aria condizionata che dona un po’ di refrigerio ai nostri anziani nelle ore più calde del giorno. Possiamo sopportare a lungo una situazione simile? Evidentemente no. Nessuna istituzione ad alcun livello può esimersi dal dare un aiuto ai pensionati e alle pensionate in difficoltà. Bisogna migliorare i servizi, a partire da quelli sanitari ed assistenziali, e recuperare il potere di acquisto delle pensioni eroso dall’inflazione. A differenza dei lavoratori, che almeno hanno la scadenza del contratto nazionale di lavoro, ai pensionati e alle pensionate manca anche l’occasione di porre ai governi, locali o nazionali, la questione delle proprie condizioni di vita. I 200 euro una tantum che arriveranno a luglio saranno una boccata di ossigeno, ma nulla di più, bisogna fare molto di più e nessuno a nessun livello deve sentirsi esente da questo impegno

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