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Assegno di inclusione, cosa c’è da sapere

Abolito il Reddito di Cittadinanza, il 1° gennaio 2024 è entrato in vigore l’assegno di inclusione (ADI), la nuova misura di sostegno economico e di inclusione sociale e lavorativa erogata dall’INPS.

Una misura che, secondo Banca d’Italia, se tutto va bene andrà a 1,2 milioni di famiglie, 900mila in meno delle 2,1 che ricevevano il Reddito di Cittadinanza, perché i requisiti sono più stringenti. E tutti gli altri? È bene ricordare che una parte di quanti ricevevano il reddito un lavoro lo avevano, ma con un salario talmente basso da dar diritto all’integrazione.

Una misura categoriale – hanno commentato le segretarie confederale della Cgil Daniela Barbaresi e Maria Grazia Gabrielli – con cui si decide di dividere chi sostenere nella difficoltà e chi no, non in base alla situazione economica, ma in base allo stato di famiglia e dalla quale restano escluse troppe persone e nuclei familiari”.

Guarda su YouTube la spiegazione di Graziano Basso, Coordinatore fiscale Caaf Nordest

A chi spetta

L’ADI è riconosciuto ai nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro, che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • Con disabilità
  • Minorenne
  • Con almeno 60 anni di età
  • In condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione

Come si richiede

La richiesta dell’ADI va presentata online direttamente all’INPS, tramite SPID di Livello 2, oppure tramite i CAF. Suggeriamo di rivolgersi ai punti Caaf Cgil che saranno in grado di assistervi nella procedura, che richiede un ISEE in corso di validità e include l’iscrizione al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa e la sottoscrizione di un Patto di Attivazione Digitale (PAD).

L’importo dell’ADI

L’ADI è erogato su base annua ed è composto da due quote:

  1. una componente a integrazione del reddito familiare
  2. un’integrazione al reddito dei nuclei familiari in affitto con contratto regolarmente registrato

La quota A

La quota A è un’integrazione del reddito fino alla soglia di 6.000 euro annui oppure di 7.560 euro annui, se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

Tale quota viene moltiplicata fino a 2,3 volte in base al numero di componenti minori / over 60 / non autosufficienti, verificati sulla base delle informazioni contenute nell’ISEE in corso di validità e negli archivi Inps e delle dichiarazioni rese dal richiedente.

La quota B

La quota B costituisce un’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, come dichiarato ai fini dell’ISEE, fino a un massimo di 3.360 euro.

L’erogazione dell’ADI

L’ADI viene erogato mensilmente attraverso la Carta di Inclusione emessa da Poste Italiane
Decorre, a seguito della verifica dei requisiti, dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD ed è condizionata dalla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa
L’indennità viene erogata per un periodo massimo di 18 mesi e può essere rinnovata, dopo un mese di sospensione, per altri 12 mesi.

Cosa succede dopo la domanda

  • I componenti del nucleo familiare vengono convocati dai Servizi Sociali del proprio Comune, per un’analisi multidimensionale dei bisogni.
  • A seguito della valutazione di ciascun singolo caso, i componenti del nucleo familiare possono essere avviati a percorsi di lavoro o formazione, oppure seguiti dai Servizi Sociali se considerati non attivabili.
  • I componenti del nucleo di età tra 18 e 59 anni, con responsabilità genitoriali, attivabili al lavoro, saranno indirizzati ai Centri per l’impiego o ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro, per la sottoscrizione del Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
  • Il percorso di politica attiva può prevedere anche la partecipazione a Progetti Utili alla Collettività (PUC).

Dove trovare il Caaf Cgil più vicino a te

Trovi tutti recapiti dei Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale della Cgil su www.caaf.it/veneto/. In alternativa, chiama la sede di riferimento della tua provincia:

  • BELLUNO   0437.943440
  • PADOVA   049.7808208
  • ROVIGO   0425.1590040
  • TREVISO   0422 4091 – int. 2
  • VENEZIA   041.0986446
  • VERONA   045.8063000
  • VICENZA   0444.569733

Puoi prenotare un appuntamento anche tramite il portale www.digitacgil.it o l’app Digita Cgil, scaricabile da iTunes o GooglePlay.

Immagine di Racool_studio su Freepik

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