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A 75 anni dalla Dichiarazione Universale, che cosa sono i Diritti Umani oggi?

a cura di Bianca Menichelli, Coordinamento Donne Spi Cgil Verona Est

Il 10 dicembre 1948, con la risoluzione 217A, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Rileggiamo assieme alcuni articoli.

Art. 1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Art. 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione…

Art. 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Art. 5 Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Art. 13 Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato…

Art. 14 Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni….

Art. 19 Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione ..

E l’ultimo articolo, il n. 30, afferma:
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

In parole semplici: nessuno può toglierti i diritti umani.
La storia dei diritti umani ha radici che faticosamente si sono fatte largo nella nostra cultura.
Solo dopo le atrocità commesse dal nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati hanno iniziato a sentire l’ineludibile necessità di prestabilire e affermare, con atto formale e solenne, i diritti fondamentali di ciascun individuo.
Nessuna distinzione di razza, sesso, condizione sociale, religione o opinione.
L’essenza di ogni persona è rappresentata dal valore umano, dalla dignità, dal rispetto reciproco,
dalla solidarietà, così come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
Ma una domanda bisognerà porsela, prima o poi: cosa rappresentano oggi per noi i diritti umani?
Settantacinque anni, a cavallo di due secoli, sono un tempo lunghissimo, fatto di cambiamenti rapidi ed enormi, nelle società, ma anche nel modo di pensare e di agire.
Oggi si combattono molteplici, atroci guerre, si riacutizzano e amplificano i razzismi, le discriminazioni, si innescano le paure anche inesistenti, si accentuano le disuguaglianze.
E’ la società in cui domina quasi incontrastata la cultura del nemico, dell’odio, del rancore, della violenza e della sopraffazione.
Quindi, la sola rivendicazione dei diritti non basta, deve essere la responsabilità individuale e collettiva a costruirne concretamente i presupposti e lo sviluppo incessante.
E’ necessario coraggio civico e politico per diffondere una nuova cultura nonviolenta dei diritti umani, per dare applicazione effettiva agli articoli della Dichiarazione Universale dei 1948.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno 2023 ha sottolineato, tra l’altro:

“Quando la nostra Costituzione parla di diritti, usa il verbo “riconoscere”.
Significa che i diritti umani sono nati prima dello Stato. Ma, anche, che una democrazia si nutre, prima di tutto, della capacità di ascoltare.

[…]

Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dall’indifferenza.

[…]

Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunità è un diritto di libertà. Anche un diritto al futuro. Alla costruzione del futuro.
Partecipare significa farsi carico della propria comunità. Ciascuno per la sua parte.

[…]

Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce.”

I diritti umani siano sempre ricercati, rispettati e trasmessi come indice e base di una collettività aperta e nonviolenta, ricordando che I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza civile e universale sono solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace.

Ogni giorno sia 10 dicembre.

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