Zugliano sta con i più ‘deboli’. Anziani, disabili e minori, sono loro il filo conduttore che hanno portato organizzazioni sindacale ed amministrazione comunale a confrontarsi su politiche fiscali, sociali, educative e lavoro. “Come pochi, questo Comune, dedica un’attenzione particolare al sociale” il giudizio unanime dei sindacati.
Per il terzo anno consecutivo si sono trovate sedute al tavolo comunale Cgil, Cisl, Uil, Spi, Fnp e Uilp, per siglare un protocollo d’intesa su quei temi che ritengono fondamentali per la tutela dei cittadini più deboli, migliorando i servizi a loro disposizione e contendo tasse e tariffe locali per le famiglie in stato di bisogno. Un incontro caratterizzato da un plauso generale dei sindacati nei confronti dell’amministrazione comunale di Zugliano, vista come “una delle poche amministrazioni che accoglie le nostre proposte” come sottolineato in apertura da Roberto Merlo di Uilp e da Gino Ferraresso della Cgil.
Politiche sociali e fiscali che l’amministrazione comunale ha inserito nel bilancio di previsione 2018. Tra le pieghe del conto economico la realizzazione di una manovra finanziaria “equa ed in grado di coniugare gli investimenti, lo stato sociale e la massima invarianza della tassazione locale, con una riduzione della tariffa delle utenze domestiche del 4% circa”. Alla ricerca di un sempre maggiore rapporto di qualità e qualità dei servizi da mettere in campo alle fasce più deboli, per i sindacati è prioritario salvaguardare i redditi ed i diritti dei cittadini “partendo dal basso e confrontandoci coi vari enti locali, alla volta di una tassazione che deve essere equa: far pagare di più a chi ha di più”.
Isee. Per tutelare i redditi delle famiglie, consentendo l’erogazione di agevolazioni tariffarie a chi ne ha effettivamente bisogno, resta fondamentale l’Isee con l’obiettivo di renderlo effettivamente equo elaborando un regolamento tipo su area vasta, fissazioni di una soglia minima al di sotto della quale debbano essere garantite prestazioni gratuite. Servizi sociali. Torna, dopo tre anni di assenza, lo ‘sportello badante’, inserito nel progetto Vesta. Sempre aperto al pubblico, ma su prenotazione, è il luogo dove si conciliano domanda/offerta per l’assistenza domiciliare. “Seppure nel 2017 si è riscontrato un aumento delle richieste, nei primi mesi di quest’anno l’affluenza è stata limitata” ha spiegato Sandro Maculan primo cittadino di Zugliano. Il servizio prevede l’accesso di un’operatrice qualificata, in aiuto alle persone non autosufficienti.
“Inoltre con i nostri uffici comunali facciamo da volano per il sociale – spiega Maculan- Con la formazione di gruppi di volontari, non avendo sul territorio delle associazioni in tal senso. Abbiamo formato una trentina di persone, che garantiscono il trasporto alle persone svantaggiate: ad esempio, utilizzando l’auto elettrica comunale, accompagnano a scuola due ragazzi disabili”. Fattivo l’operato dell’assistente sociale che, anche in collaborazione con Caritas, interviene richiedendo all’amministrazione comunale, con l’erogazione di contributi di integrazione del minimo vitale per le famiglie con redditto basso, oppure integrando rette per minori ed anziani.
Occupazione. Cinque persone hanno ritrovato un posto di lavoro, potendo sfruttare dei progetti di inserimento attivati col fondo straordinario di solidarietà
A breve Zugliano avvierà il ‘patto sociale per il lavoro vicentino’, assieme alla Provincia, per l’inserimento lavorativo degli over 50 o di persone disabili. Progetto che verrà ampliato col bando regionale d’inserimento e coesione territoriale, gestito attraverso Engim Veneto. Verranno inoltre messi in campo dei stage estivi, all’interno del Comune, per gli studenti delle scuole superiori. Sanità. La rivoluzione in tema di sanità veneta, un argomento che preoccupa non poco sia Maculan che le parti sindacali “siamo di fronte ad un periodo di cambiamento, con risorse vengono sempre meno – commenta Ferraresso – Vogliamo monitorare le aggregazioni delle ulss”. Gli fa eco Renato Riva di Cisl “E’ una partita importante, che sta attraversando una fase delicata – continua- La Regione deve assumersi maggiore responsabilità, rispetto a quanto sta facendo ora”. Col protocollo d’intesa viene messa in luce lo scollegamento negativo tra ospedale e territorio e la presa in carico di cittadino, la mancata sostituzione del personale e quelle risorse regionali che si restringono, a discapito dei servizi da offrire ai cittadini. “Il sistema socio-sanitario sta perdendo la sua valenza: il ‘socio’ viene sempre premo e va in capo al cittadino che, per effetto cascata, si ripercuote poi sulla comunità – non ha mancato di ribadire Maculan – Non va bene, sta diventando sempre più una sanità privata”. Aggregazioni-fusioni Comuni. L’economia della spesa assicurata con la diminuzione dei Comuni a seguito di fusioni. Altro punto dell’intesa siglata a Zugliano: fondamentale, per le parti, sostenere questi processi che possono assicurare non solo economie di spesa, ma anche maggiori e migliori servizi per i cittadini. Un tema che reputano necessario approfondire anche attraverso momenti comuni. Sportello energia. Ribadita la partecipazione di Zugliano allo sportello, assieme ad altri dieci comuni, per fornire consulenza gratuita di risparmio energetico,risparmio nelle bollette, gruppo acquisto solare, solare termico e fotovoltaico, oltre a riqualificazione edilizia. Sprar. Con Breganze, Marano Vicentino, Villaverla è stata costituita la Rete Mosaico, aderente alla progettualità Sprar.
Nell’incontro si è parlato anche di lotta all’evasione. Un punto che preme molto alle parte sindacali: “Dobbiamo, e gli enti locali devono fare la parte, combattere l’evasione – ha ribadito Renato Riva- Con le somme ristornate si possono fare investimenti sui servizi”. Si è parlato inoltre anche di demografia: “Ma per fare figli c’è bisogno di sostegno – ha puntualizzato Igino Canale segretario generale dello Spi Cgil di Vicenza – È fondamentale dare uno sguardo a questo aspetto”. Sguardo che Maculna sta volgendo ad un progetto prossimo in seno all’amministrazione comunale: “Quest’anno metteremo in campo, come misura minima, il bonus bebè”.
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