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11 aprile: è sciopero generale per 4 ore

Cgil e Uil hanno proclamato per giovedì 11 aprile sciopero generale per 4 ore e per tutti i settori privati, con iniziative a livello territoriale in tutte le province del Veneto, cui lo Spi Cgil parteciperà a supporto delle rivendicazioni dei sindacati: salute, sicurezza e qualità del lavoro.

Cgil e Uil invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore privato a scioperare per chiedere: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa.

La nostra regione continua ad essere tra i primi posti in Italia per infortuni e morti sul lavoro, con l’ultimo tragico caso avvenuto a Mestre venerdì – dichiara Tiziana Basso, Segretaria generale CGIL Veneto – Serve un cambiamento immediato, strutturato e radicale che metta lavoratrici e lavoratori al centro, per garantire salari più equi, sicurezza e lotta alla precarietà. Solo così, congiuntamente al superamento dei subappalti a cascata, si riusciranno a superare le criticità e riaffermare la dignità e la qualità del lavoro”.

A livello nazionale, la Uil ha chiesto di istituire il reato di omicidio sul lavoro – aggiunge Roberto Toigo, Segretario Generale di Uil Veneto – ed è probabilmente una delle strade da perseguire, visto che si continua a morire con il ritmo di una vittima ogni tre giorni nella nostra regione. Bisogna fare crescere una cultura della sicurezza (anzi, di più: una cultura della vita), che permei ogni livello della nostra società: istituzioni, parti datoriali, parti sociali, imprenditori e lavoratori. La sicurezza sul lavoro deve entrare anche nei programmi scolastici, perché deve crescere la consapevolezza della questione”.

INIZIATIVE TERRITORIALI

  • BELLUNO – 15:30 -17:30, flash mob in Piazza dei Martiri
  • PADOVA – 15:30, presidio in Piazza Antenore
  • ROVIGO – 10:30, manifestazione davanti alla Prefettura (Via Riccheri 12);
    17:30, flash mob in Piazza Garibaldi
  • TREVISO – 15:00 – 18:00, presidio in Piazza delle Istituzioni
  • VENEZIA – 14:30, presidio presso la sede di Confindustria, Via delle Industrie 19 (Vega – Marghera)
  • VERONA – 10:30, presidio in Piazza Cittadella
  • VICENZA – 15:00, presidio in Piazza Castello

LE NOSTRE RICHIESTE

ZERO MORTI SUL LAVORO

La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. Bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali.

PATENTE A PUNTI PER LE AZIENDE

Serve una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. Le imprese devono inoltre applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza come condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

UNA RIFORMA FISCALE GIUSTA

Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. Non vengono tassati gli extraprofitti, ma vengono favorite le rendite finanziare e immobiliari. È invece necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni, tassare le rendite e contrastare l’evasione. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI IMPRESA

Vogliamo rimettere al centro il valore del lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione.

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