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VII Congresso Spi Vicenza, confermata Chiara Bonato

Nel Vicentino 87 mila pensionati (il 38% del totale) vivono con meno di mille euro al mese, il 70% è donna. Intanto la popolazione è sempre più anziana: 194 mila over 65 fra cui 60.500 ultra80enni. 

I numeri emergono durante il VII congresso dello Spi Cgil provinciale che ha riconfermato Chiara Bonato alla guida del sindacato e ha eletto una segreteria tutta al femminile.  

Mandato chiuso con 111 tessere in più, per un totale di 24.679 iscritti 

Con un’inflazione a doppia cifra, che nel Vicentino sfiora il 12% nel mese di novembre, è possibile vivere percependo redditi inferiori ai mille euro netti mensili? È questa la domanda che si fanno più di 87 mila pensionati berici – il 38% del totale – di fronte ad assegni previdenziali troppo bassi per tutelare in alcun modo il potere d’acquisto, minato in particolare da bollette esorbitanti e da un carrello della spesa sempre più pesante a livello economico. Un problema, quello delle pensioni “povere” se non “poverissime”, che riguarda poco meno di 27 mila e 500 pensionati uomini (il 24,5% del totale) e circa 60 mila donne (una su due). 

È attorno a questo dato, ma non solo, che si è svolto lunedì e martedì il VII congresso provinciale dello Spi Cgil di Vicenza, incentrato soprattutto sulla relazione della segretaria generale Chiara Bonato, confermata alla guida del sindacato dei pensionati Vicentino, ma anche sugli interventi di ospiti illustri, come il consigliere regionale e capogruppo del Pd Veneto, Giacomo Possamai. 

Bonato ha evidenziato gli ottimi risultati raggiunti dallo Spi di Vicenza in questi difficilissimi anni dominati prima dalla pandemia ora dall’inflazione. «Nonostante il Covid abbia colpito pesantemente la nostra categoria soprattutto nel 2020 con 200 decessi in più rispetto alla media degli anni precedenti – ha spiegato la segretaria generale dello Spi di Vicenza ad una affollata platea – abbiamo chiuso il tesseramento con 111 iscritti in più per un totale di 24.679 tessere. Siamo molto soddisfatti». 

Il successo è figlio di una presenza costante e capillare del sindacato dei pensionati su un territorio che conta più di 194 mila anziani (circa un quarto dei residenti) di cui 60 mila e 500 ultra80enni. Numeri in costante crescita che hanno reso ancora più necessario l’intervento dello Spi nel periodo della pandemia, quando la malattia ma anche la solitudine hanno rischiato di prendere il sopravvento. «Mentre giravamo le province per le nostre assemblee, circa 80 in 4 mesi, mi sono chiesta: chi lo fa più? – è stata a riguardo la considerazione polemica di Chiara Bonato -. Chi lo fa più di ascoltare quella che un tempo chiamavamo la base? La sinistra deve uscire da una discussione tutta interna alle correnti, altrimenti non ha e non c’è futuro». 

Nella relazione, che ha toccato tutte le problematiche di pensionati e anziani vicentini, la segretaria generale ha di fatto bocciato in toto la manovra del governo Meloni. «Questo è un esecutivo di interessi e quegli interessi non sono i nostri – ha sottolineato Chiara Bonato – una finanziaria che andrà, se così rimane, a colpire pesantemente i pensionati. Mettere mano al sistema della perequazione, sistema che abbiamo ottenuto grazie alle nostre lotte, significa dare la disdetta dal nostro contratto, significa per l’ennesima volta togliere soldi dalle tasche dei pensionati per pagare evasori e la flat tax». 

Bonato ha parlato di Rsa, non autosufficienza, invecchiamento attivo e denatalità. Il congresso però stato all’insegna delle donne: si è aperto con un monologo di Lando Francini su Teresa Mattei, partigiana eletta all’Assemblea Costituente, soprannominata “la ragazza di Montecitorio”, e si è concluso con l’elezione di una segreteria tutta al femminile. E la relazione della segretaria si è aperta con un omaggio video alle manifestanti iraniane, impreziosito da un originalissimo “Bella ciao” in lingua farsi. «La rivoluzione da sempre la fanno anche le donne – ha sottolineato Chiara Bonato – salvo poi alla fine non veder mai riconosciuto il loro ruolo nella lotta. Le nostre partigiane sono di questo testimoni, cancellate dalla storia della resistenza e dopo aver combattuto, anche armi in pugno, ricacciate ad angeli del focolare».  

Al congresso non è mancato un riferimento anche alla povertà, descritta attraverso i dati dell’Inps. «C’è un serio problema di povertà delle pensioni – ha incalzato la segretaria generale – e mettere mano alla perequazione è criminale anche nel far passare l’idea che le pensioni siano rubate non nate da una vita da lavoro. Se voglio mantenere sistema universalistico per pensioni e sanità devo affrontare sistema tassazione. Devo aumentare salario per avere più tasse». 

L’intervento di Chiara Bonato si è concluso ricordando ancora una volta l’importanza della presenza capillare sul territorio, quello che per il sindacato dei pensionati è quasi un dogma. «La luce in fondo al tunnel – ha concluso la segretaria dello Spi di Vicenza citando Bauman – esiste ed è la parola Noi». 

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