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Verona. Al via il portale per la prenotazione del vaccino. Ma la campagna non è quella “marcia trionfale” che era stata annunciata

Dal 1° aprile è attivo il portale della Regione Veneto per la prenotazione dei vaccini online. La piattaforma è accessibile dal sito delle singole Ulss o dal portale regionale. Cliccando qui è possibile consultare una breve videoguida che illustra i passaggi da compiere per effettuare la prenotazione. Da questo link invece si accede direttamente alla pagina della prenotazione.

Per risolvere eventuali dubbi o difficoltà è possibile telefonare al numero verde regionale 800462340 oppure, a seguito del protocollo siglato lo scorso 26 marzo tra Regione Veneto, Federfarma e Assofarm, ci si può rivolgere anche in farmacia.

È questo il principale risultato del nuovo sistema di vaccinazioni per fasce di età che non si sostituisce quello precedente per categoria, ma lo affianca. Significa che rimane la priorità per gli over 80 e le altre categorie che hanno già iniziato la vaccinazione, come personale scolastico, forze dell’ordine, personale sanitario e ospiti e personale delle case di cura, ma in parallelo si avviano anche le vaccinazioni per età a partire dai settantanovenni in giù. L’accordo Stato Regioni dello scorso 11 marzo prevede anche la possibilità di vaccinare all’interno dei posti di lavoro (a prescindere dall’età) e introduce una priorità per i caregiver dei disabili gravi.

Le 5 nuove categorie identificate in base all’età e alla presenza di condizioni patologiche sono:

  • Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
  • Categoria 2. Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
  • Categoria 3. Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
  • Categoria 4. Persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
  • Categoria 5. Resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni.

La grande incognita resta sempre l’effettiva disponibilità delle dosi, la cui incertezza ha dato luogo a situazioni molto spiacevoli come quella di Verona durante il week end di Pasqua quando moltissimi anziani sono stati rispediti a casa per mancanza di siero.

Le code nei pochi centri vaccinali sono sempre lunghe e i disagi vengono solo in parte alleviati dall’intervento dei volontari, a cui va il ringraziamento di tutti, e delle sempre più numerose sedie e panchine che punteggiano i percorsi. Anche perché le segnalazioni di errori, equivoci e incomprensioni sono sempre numerose.

A livello regionale al 6 Aprile le dosi somministrate risultavano poco più di un milione con il 15,7% della popolazione coperta da una sola dose e solo il 5,80% coperta da entrambe le somministrazioni necessarie all’immunizzazione.

Disservizi e polemiche si sono registrate anche sul fronte del funzionamento del call center regionale.

La campagna è ancora lunga, e non assomiglia per nulla a quella sorta di “marcia trionfale” che era stata annunciata tra la fine dicembre 2020 e i primi giorni di gennaio 2021: tra gli stessi sanitari non tutti hanno completato il ciclo vaccinale, e non sono ancora chiari i motivi per i quali non si riesce a raggiungere la copertura completa.

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