Premesso che la parità di genere è un principio sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla Costituzione italiana, va ricordato che le generazioni di pensionate e pensionati d’oggi hanno vissuto in prima persona le lotte degli anni ’70 per i diritti civili e ottenuto conquiste come l’introduzione del divorzio, un nuovo diritto di famiglia, la liberalizzazione dell’aborto, la nascita dei consultori. Traguardi fondamentali nel percorso verso l’emancipazione femminile e la parità di genere, che ancora oggi non si può definire compiuto e, anzi, rischia di subire una battuta d’arresto.
Gli obiettivi da raggiungere sono ancora molti nel nostro Paese: porre fine alla violenza di genere, far fronte al divario salariale e pensionistico fra uomini e donne, annullare le discriminazioni di genere nel mercato del lavoro, combattere gli stereotipi, raggiungere l’equilibrio di genere nel contesto domestico, nei diversi settori economici, nel processo decisionale e nella politica. Non a caso la parità di genere è anche una delle tre priorità trasversali del PNRR, che mira a garantire con riforme, istruzione e investimenti le stesse opportunità economiche e sociali tra uomini e donne.
Lo Spi Cgil in particolare è impegnato su alcuni fronti:
- Studi e sensibilizzazione sulla violenza di genere, in particolare sulle donne anziane
- Tutela del potere d’acquisto delle pensioni più basse, per lo più percepite dalle donne
- Contrasto alla solitudine delle persone anziane, che per la maggior parte sono donne
- Valorizzazione del lavoro di cura
- Potenziamento della rete di servizi di assistenza e cura per le famiglie, per liberare le donne da un onere che da sempre grava prevalentemente sulle loro spalle
- Formazione e sensibilizzazione sugli stereotipi di genere
- Percorsi di crescita di collaboratrici e dirigenti dello Spi Cgil che le incoraggino a occupare posizioni di leadership nell’organizzazione
I Coordinamenti Donne Spi Cgil
I Coordinamenti Donne Spi Cgil sono luoghi di incontro e confronto delle donne per le donne, previsti dall’articolo 23 dello Statuto dello Spi Cgil, che recita:
«I Coordinamenti si costituiscono ai vari livelli dell’organizzazione su proposta e iniziativa autonoma delle donne Spi Cgil, come sedi di relazione politica tra le donne e di comunicazione e confronto tra le diverse esperienze, progetti, forme di aggregazione, ed elaborano autonomamente proposte e iniziative al fine di superare condizioni di organizzazione pregiudizievoli per le donne, anche riguardo all’esperimento di specifiche azioni presso gli organi competenti.
I Coordinamenti hanno diritto di avanzare proposte in merito ai contenuti rivendicativi di politica economica e sociale; hanno diritto di proposta sulla definizione dei criteri per le candidature a cariche esecutive in attuazione degli indirizzi sanciti dall’articolo 10 dello Statuto.
Per materie e tematiche di particolare rilievo per le condizioni delle donne, le strutture devono confrontarsi con il parere e le proposte dei Coordinamenti».
Lo Statuto, all’art. 24, prevede anche la convocazione, da parte del Coordinamento nazionale, dell’Assemblea nazionale delle pensionate almeno una volta tra un Congresso e l’altro. Lo scopo è quello di «discutere il programma generale di lavoro dei Coordinamenti, le linee di intervento e di verifica relative alla politica rivendicativa nazionale e territoriale e al riequilibrio della rappresentanza, formulando eventuali proposte di modifica e/o di integrazione delle regole di funzionamento dei Coordinamenti».
I Coordinamenti Donne Spi Cgil Veneto
In Veneto i Coordinamenti Donne sono costituiti a livello regionale, provinciale e di lega. Di seguito, le Responsabili Coordinamento Donne Spi Cgil regionale e provinciali in Veneto.
- VENETO: Rosanna Bettella
- BELLUNO: Paola Cassandra
- PADOVA: Mara Bedin
- ROVIGO: Lina Canale
- TREVISO: Ivana Francescotto
- VENEZIA: Loredana Angelino
- VERONA: Alessandra Taddei
- VICENZA: Maria Pistorello
Per approfondimenti: BelleCiao – La piattaforma di genere della Cgil