La situazione dei migranti in Bosnia Erzegovina è un problema di tutti. L’Europa non può assistere indifferente.
“I respingimenti e gli abusi al confine croato non dovrebbero creare imbarazzo solo nel governo di Zagabria ma in quelli di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e nelle sue istituzioni“ sono le parole rilasciate oggi dall’attivista Maddalena Avon, triestina, animatrice in Croazia del programma ‘Integrazione e asilo’ dell’organizzazione croata Centro studi per la pace (l’intervista completa potete leggerla nel sito dell’agenzia di stampa DIRE, cliccando qui). In casi come questi quindi diventa fondamentale conoscere, sapere. Vedere. Vedere e raccontare cosa accade a pochi passi da casa nostra. Proprio con questo obiettivo lo Spi Cgil del Veneto, assieme allo Spi del Friuli Venezia Giulia, di Trento e Bolzano, organizzano un’iniziativa in streaming il 10 febbraio dalle ore 18.00. Alla diretta parteciperanno gli Europarlamentari Alessandra Moretti e Massimiliano Smeriglio, raccontando la loro esperienza di qualche giorno fa, quando assieme ad altri due Eurodeputati italiani del gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (Sed), hanno fatto una visita al confine tra Croazia e Bosnia ed Erzegovina. In questo articolo di LaPresse si descrive quale situazione drammatia, i quattro europarlamentari, si sono trovati davanti al campo profughi di Lipa.
L’iniziativa si terrà on line il 10 febbraio, in diretta nella pagina facebook e nel canale YouTube dello Spi Cgil del Veneto.
Sarà coordinata da Rosanna Bettella, della segreteria regionale dello Spi, che, oltre ai due Europarlamentari intervisterà Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano Solidarietà – Ufficio rifugiati. Le conclusioni sono invece affidate al segretario generale dello Spi Cgil nazionale, Ivan Pedretti.
«No, non può essere che l’Europa, culla della democrazia e della coesione fra i popoli, rimanga indifferente – dichiarano dalla segreteria dello Spi Veneto – e che lo Stato italiano e noi tutti ci rendiamo complici di questa disumanità. Ci stanno passando davanti agli occhi immagini strazianti, in molte città ci sono state gare di solidarietà per raccogliere coperte, vestiti, scarpe a cui lo Spi Cgil ha partecipato con tutta la generosità possibile, ma non basta, non può bastare. La Rotta Balcanica diventa ogni giorno di più un inferno e bisogna trovare in fretta le soluzioni per ridare dignità e diritti a queste donne e a questi uomini, a queste bambine e a questi bambini che ci guardano disperati e increduli».