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“Raccogliere milioni firme per lanciare il manifesto dei diritti dei pensionati”, intervista a Carla Cantone, segretaria generale SPI CGIL

carla cantone2  Carla Cantone, segretaria generale della Ferpa, detta dalla Serbia l’agenda del sindacato. C’è un grande sogno che animava il cuore di Carla Cantone ancor prima di assumere la guida della Ferpa. La realizzazione di una carta o, meglio, un manifesto dei diritti degli anziani e dei non autosufficienti europei. Ebbene, ora che la segretaria generale dello Spi è divenuta anche segretaria generale dei pensionati dell’Unione, quel sogno si è radicalizzato nei suoi pensieri e può divenire presto realtà. “Raccoglieremo milioni di firme per raggiungere l’ obiettivo – annuncia la Cantone da Belgrado, dove ha incontrato i rappresentanti dei sindacati dei pensionati e confederali della Serbia, alla presenza delle strutture sindacali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia – Perché bisogna ridare dignità ai nostri pensionati”. Ma da Belgrado la segretaria generale dello Spi indica anche altre priorità, come il rafforzamento dei sindacati dei pensionati in ogni singolo Paese, la rappresentanza nella Ces, la necessità di creare una “alleanza” con le giovani generazioni.

DUNQUE, CARLA, PARTIAMO DAL TUO NUOVO DELICATISSIMO IMPEGNO ALLA GUIDA DELLA FERPA. SEI STATA ELETTA A SETTEMBRE MA HAI GIA’ INCONTRATO I SINDACATI DI MOLTI PAESI….

Sono stata in Spagna, Olanda, Austria, Belgio, Inghilterra, Serbia. Ora andrò in Bosnia, poi Grecia, Cipro. Entro marzo intendo terminare il giro dei sindacati europei aderenti alla Ferpa, poi voglio andare in Germania e nei Paesi nordici, che non aderiscono più al sindacato europeo. Il mio desiderio è di farli rientrare, perché solo così si può rafforzare la Ferpa.

COME E’ LA SITUAZIONE DEI PENSIONATI EUROPEI, SECONDO QUANTO HAI POTUTO CONSTATARE NEI TUOI INCONTRI?

Ci troviamo di fronte a situazioni economiche differenti, ma gli attacchi ai diritti sono uguali ovunque. In particolare c’è un attacco al reddito da pensione, che può variare come metodologia ma che ha le stesse conseguenze: toglie potere d’acquisto e dignità agli anziani. Ci sono Paesi che dPIC_0592iminuiscono le pensioni in modo diretto, altri che bloccano le rivalutazioni annuali. In quasi tutta l’Europa le pensioni non vengono adeguate al costo della vita e naturalmente questo rappresenta un grosso problema soprattutto per le persone anziane. Poi vengono tagliati i fondi per la sanità e per l’assistenza e tutto ciò si traduce in una stilettata alla dignità dei pensionati.

IN CHE SENSO?

Basti un esempio su tutti: la diminuzione dell’acquisto di medicinali che si registra in Italia ma anche in tutta Europa negli ultimi anni è per l’80% determinata dagli anziani. Sono loro quelli che maggiormente rinunciano ai farmaci per curarsi. D’altra parte, più del 60% dei poveri è composto da over 65. Cosa aggiungere? La dignità degli anziani è messa a dura prova e noi dobbiamo fare qualche cosa.

UNA CARTA DEI DIRITTI, PER ESEMPIO…

Sì, è uno dei miei obiettivi primari a breve termine. L’ho detto anche prima di essere eletta alla segreteria della Ferpa e ora è mia ferma intenzione raccogliere milioni
di firme in tutta Europa per realizzare questa carta dei diritti, questo manifesto che definisca senza equivoci quali sono i diritti degli anziani e delle persone non autosufficienti.

UNA CARTA DEI DIRITTI, D’APIC_0551CCORDO. MA NON RISCHIA DI ESSERE SOLO UN INTERVENTO DI FACCIATA?

Assolutamente no. In questo momento dobbiamo stabilire alcuni principi inalienabili che stanno alla base dei diritti delle persone anziane. Mi spiego con un esempio. Se ogni Paese, come sta succedendo ora, interviene sul proprio territorio riducendo lo stato sociale, sarà anche più facile per l’Europa emanare direttive che vanno anch’esse in questa direzione. Noi intendiamo mettere subito dei paletti, per evitare che vi siano attacchi al sistema del welfare degli anziani che troppo spesso viene considerato solo un costo. Dunque, mai come ora è necessario mettere nero su bianco i diritti fondamentali del pensionato, ricordandosi che nel 2030 gli over 60 rappresenteranno un terzo della popolazione e il grande rischio è che per fare cassa con facilità l’Europa si accanisca proprio contro gli anziani. Con la carta, oltre a ribadire i diritti dei pensionati, si chiederà anche un reddito garantito, che potremmo definire una accompagnatoria. Ripeto, la dignità del pensionato è il nostro obiettivo primario. Ma per fare questo ci vuole un sindacato unico, unitario, forte.

ECCO, APPUNTO. UN SINDACATO EUROPEO UNICO E FORTE. MA LA STRADA APPARE LUNGA, I SINDACATI DEI PENSIONATI HANNO RAPPRESENTANZE DIVERSE IN OGNI PAESE…

E’ vero, ma questo attualmente non è un problema. Al momento mi interessa che i pensionati si rafforzino all’interno dei propri Stati, per avere di conseguenza una Ferpa più forte e più unita. Io rispetto l’organizzazione di ogni singolo Paese, anche se punto a un modello organizzativo come quello dello Spi dove i pensionati sono rappresentati da una propria categoria. Adesso come adesso, però, è necessario coinvolgere i sindacati che ne sono usciti, come quelli tedeschi e quelli nordici. Bisogna riacquistare la loro fiducia, per questo a marzo voglio incontrarli per aprire un dialogo. Con loro la Ferpa si rafforzerebbe ancora di più.

QUESTO E’ CERTO, MA C’E’ UN NODO FONDAMENTALE, IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLA FERPA ALL’INTERNO DELLA CES. COME SCIOGLIERLO?

Dopo i congressi di Budapest (Ferpa, ndr) e Parigi (Ces, ndr) le cose in un certo senso sono cambiate. Luca Visentini, proveniente dalla Uil, è stato eletto segretario generale della Ces e sono stPIC_0584ata inserita nell’Esecutivo e nella Direzione Ces come componente effettivo. Posso intervenire, presentare proposte, discuterle. In tale contesto ho chiesto di rivedere lo statuto della Ces per avere il riconoscimento giuridico della Ferpa e faccio parte di un gruppo ristretto di persone che hanno appunto il compito di rivedere tale statuto. Inoltre sono all’interno delle delegazione che tratta i temi del welfare con la Commissione Europea. Li ritengo passi avanti molto significativi.

IL QUADRO E’ COMPLETO, DUNQUE, E LA FERPA SEMBRA DAVVERO PRONTA PER ERGERSI A PALADINA DEI DIRITTI DEGLI ANZIANI. MA NON E’ CHE CONCENTRANDOSI SU QUESTE FONDAMENTALI BATTAGLIE PER DIFENDERE I PENSIONATI, CI SI DIMENTICHI DELLE NUOVE GENERAZIONI CHE, AL PARI DEGLI ANZIANI, RISCHIANO DI VEDER MINATI I PROPRI DIRITTI E LA PROPRIA DIGNITA’?

I sindacati dei pensionati sono da sempre a fianco dei giovani e con loro, oltre che con i lavoratori attivi in generale, vogliamo creare alleanze anche a livello europeo. Ricordiamoci una cosa fondamentale: se ai pensionati di oggi vengono cancellati i diritti conquistati nel passato, questi diritti non ci saranno più neppure per i futuri pensionati.

DUNQUE SARESTE DISPOSTI A QUALCHE SACRIFICIO PER I PIU’ GIOVANI, COME FANNO LE NONNE E I NONNI CON I PROPRI NIPOTI..

Ovviamente sì. Siamo disposti a discuterne, purché ciò che viene tolto alle pensioni più alte finisca in un fondo di garanzia per pagare le pensioni dei nostri ragazzi. Proprio per affrontare questo tema ho deciso di incontrare i parlamentari europei. Se invece si decide di tagliare le pensioni per pagare gli scandali e i privilegi di qualcuno, allora partiremo all’attacco senza se e senza ma.

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