Si è conclusa lo scorso 19 marzo la prima fase della campagna che la Cgil ha avviato per un nuovo Statuto dei lavoratori. Sulla base del mandato ricevuto la Camera del lavoro si appresta ora alla seconda fase, quella della raccolta di firme che partirà dal 9 aprile in tutti i luoghi di lavoro e in tutte le piazze italiane.La Carta dei diritti universali del lavoro è stata uno degli importanti temi al centro delle 318 assemblee organizzate dallo Spi del Veneto da gennaio in tutte le sette province della regione. In un Paese in cui il governo è riuscito a rendere instabili perfino i contratti a tempo indeterminato, la Cgil è scesa in campo per ribadire la necessità di tutelare i diritti di tutti i lavoratori, siano essi subordinati, parasubordinati e autonomi.L’iniziativa che il sindacato ha avviato in tutta Italia si tradurrà in una proposta di legge di iniziativa popolare, con la quale si invoca l’adozione di una “Carta dei diritti universali del lavoro” che regali appunto “nuova vita” ai diritti. Nel 2017 è in programma il referendum.
L’impegno della nostra organizzazione è quello di diffondere il senso di una iniziativa sulla quale la Cgil nazionale sta investendo molto, anche di fronte alla nuova precarizzazione del lavoro derivante dal job acts che ha reso flessibile perfino il contratto a tempo indeterminato.
“Questa campagna non si deve esaurire una volta raccolte le firme – avverte Rita Turati, segretaria dello Spi del Veneto – dopo le consultazioni è necessario avviare un percorso politico che deve coinvolgere l’opinione pubblica e costruire nuove alleanze”.