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Medici di base: una infornata di specializzandi allevia la carenza

Sono 39, tutti specializzandi i nuovi medici di base reclutati nel veronese con l’ultimo bando di Azienda Zero, l’ente della Regione Veneto per gli appalti e i concorsi in ambito sanitario, chiuso due giorni prima di Natale. Sono stati individuati con procedura speciale ex art. 34 comma 17 bis dell’Accordo Collettivo Nazionale dei medici di famiglia, che consente l’esercizio della professione (con determinate limitazioni) anche agli iscritti al corso di formazione di Medicina Generale. Il loro impiego fa così scendere da 142 a 103 il numero delle zone scoperte in territorio scaligero.

Una boccata d’ossigeno, benché ancora insufficiente, per molti territori, a partire dal posto vacante da più di un anno nel quartiere di Porto San Pancrazio a seguito dello scandalo dei falsi certificati di vaccinazione.

Nel dettaglio sono state effettuate 6 assegnazioni a Verona città (5 specializzandi del terzo anno e 1 del secondo anno) nelle Circoscrizioni 1^, 2^ e 3^. Altre 8 assegnazioni (1 specializzando del terzo anno; due del secondo e 5 del primo anno) nelle Circoscrizioni di Verona Est (6^ e 7^) e nei Comuni di San Martino e Lavagno. Ulteriori 25 le assegnazioni nel resto della provincia.

L’emergenza dei medici di base non è però finita: in molti quartieri della città e nei paesi della provincia si susseguono notizie in merito all’imminente pensionamento di molti altri dottori, il che mette giustamente in apprensione l’utenza, specialmente quella anziana che si sposta con grande fatica.

Una recente ricerca del gruppo consiliare del Pd Veneto stima per Verona 100 pensionamenti tra il 2021 e il 2023 su un totale di 575 medici di famiglia in servizio al 2021. Uno studio della Fondazione Zanotto individuava 60 probabili pensionamenti su 538 medici attivi al maggio 2022. L’impressione, netta, è che in assenza di una rinnovata programmazione regionale, da condividere con le parti sociali, Verona e il Veneto siano destinati a rincorrere l’emergenza.

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