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Liste di attesa: dopo tre anni recuperato solo il 75%

Tante le rinunce tra i pazienti

Grandi titoli sui giornali e felicitazioni nelle conferenze stampa per l’obiettivo raggiunto: alla vigilia del terzo anniversario dall’inizio della Pandemia la Regione Veneto ha recuperato quasi tutte le 450 mila circa prestazioni sanitarie rinviate dal marzo 2020 al febbraio 2022 per ragioni di emergenza sanitaria legate ai picchi dei contagi che a più riprese hanno paralizzato l’attività degli ospedali e degli altri centri di cura. Poderoso l’investimento: 41 milioni di euro, tutti presi dal fondo nazionale per il recupero delle liste di attesa.

Tutto a posto, quindi? Non proprio, perché nel frattempo il bisogno di cure dei cittadini e delle cittadine non è cessato e le liste hanno continuato ad ingrossarsi. Una quota significativa di pazienti, inoltre, ha nel frattempo rinunciato alle cure. Ma andiamo con ordine.

Al 1° gennaio 2022 risultavano sospese 450.218 prestazioni di cui 224.426 visite specialistiche; 63.134 ricoveri; 44.403 interventi di chirurgia ambulatoriale e 118.255 screening oncologici.

Al 1° gennaio 2023 i pazienti nel frattempo operati sono stati 35.548 (il 56% di quelli che attendevano) mentre altri 13.015 (il 21%) non si sono più fatti vivi, hanno abbandonato, il che porta il tasso di “successo” nel recupero dei ricoveri al 77%.

Similmente, nella specialistica ambulatoriale dal 1° gennaio 2022 al 1° gennaio 2023 sono state eseguite 187.992 visite (l’84% del pregresso) mentre altre 35.718 prestazioni sono saltate a causa di “drop out”, abbandono, il che porta il tasso di successo dichiarato in questo comparto al 99,99%.

Per quanto riguarda la chirurgia ambulatoriale le operazioni eseguite sono state nel 2022 34.245 (77% del pregresso); 5.522 sono saltate per abbandono del paziente e il 10% dei pazienti, pari a 4.636 unità, restano ancora in attesa.

Negli screening oncologici sono state eseguite 80.252 prestazioni (il 68%) mentre altre 34.538 (29%) sono state “rimodulate”. Qui il tasso di successo dichiarato del Piano di recupero è del 97%.

Tirando le somme, sulle 450.218 prestazioni iniziali, 338.037 (il 75,1%) sono state eseguite; 88.793 NON sono state eseguite (19,7%) per abbandono del paziente (54.255, pari al 12%) o perché rimodulate nel caso degli screening (34.538, pari al 7,7%). Infine, 23.388 (5,2%) richieste sono ancora in lista d’attesa. La “vecchia” lista di attesa, si intende, perché nel frattempo, dal 9 febbraio 2022, data di ritorno alla “normalità”, le prescrizioni sono tornate a crescere e il numero delle prestazioni erogate non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia, tranne che nel privato convenzionato.

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