Le persone anziane sono una risorsa e una ricchezza per il Paese e il loro contributo può risultare utile se non indispensabile in molti ambiti sociali. Partendo da questo assunto anche lo SPI CGIL del Veneto sostiene con forza la proposta di legge sull’invecchiamento attivo, che oltre a mettere assieme tutti i livelli istituzionali, prevede la formazione permanente delle persone anziane, azioni del Ministero della Salute per favorire stili di vita coerenti e per impedire forme di ospedalizzazione e forme di finanziamento per avviare i progetti.
La legge sull’invecchiamento attivo rende la persona anziana protagonista della propria e dell’altrui quotidianità. Come? Facendo volontariato, svolgendo esercizio fisico, partecipando a incontri e proponendo le proprie esperienze, prendendosi cura delle persone fragili.
“La proposta di legge è un buon punto di partenza che coglie spunti molto importanti – ha spiegato Rita Turati, segretaria generale dello SPI del Veneto, durante un incontro organizzato ad hoc dall’Auser regionale – Spero che questa legge arrivi a trovare una sua collocazione a livello nazionale. Spero soprattutto che la Regione Veneto ripensi ad una legge sull’invecchiamento attivo perché questo non riguarda solo il tema del servizio civile dell’anziano e il mero elenco delle possibili attività di pubblica utilità. É necessario ripartire con un percorso comune (istituzioni, sindacati e associazioni) per migliorare tutto il sistema di welfare regionale, ricomporre tutta la materia ridando grosso sostegno allo strumento dei piani di zona”.