C’è chi crede che il loro principio attivo sia diverso, o meno efficace. O chi pensa che l’assunzione richieda vie di somministrazioni meno “gradevoli” o che abbiano un minor numero di compresse nella scatola. Ecco perché i veneti continuano a “snobbare” i farmaci generici e a optare per quelli di marca, decisamente più costosi seppure efficaci come gli altri.
Secondo una ricerca svolta dall‘Ires Veneto per lo SPI CGIL regionale, nell’ambito dei medicinali che vengono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale – le ex ricette rosse, per intenderci o gli ex farmaci mutuabili – nel 2015 i cittadini della nostra regione hanno speso 66 milioni di euro in più di quelli che avrebbero speso se avessero comprato farmaci generici. In altre parole, la scelta del medicinale di marca è costata lo scorso anno 13,40 euro a cittadino, soldi che si sarebbero risparmiati optando per il medicinale equivalente non “griffato”
“Ricordiamo – spiega Camilla Costa, ricercatrice dell’Ires Veneto – che il ticket in Veneto è di 2 euro per confezione, fino a un massimo di 4 euro per ricetta. Se si compra un prodotto di marca, il cittadino deve pagare anche la differenza fra il costo del farmaco griffato e quello del farmaco generico stabilito dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Insomma nel 2015 se avessero scelto gli equivalenti i veneti avrebbero risparmiato 66 milioni di euro“.
In generale, in Veneto lo scorso anno sono stati pagati per tutti i tipi di ticket – farmaci, visite specialistiche e pronto soccorso – 306 milioni di euro circa (62 euro a persona).
Di questi il 42%, 129 milioni circa (26,2 euro a persona) riguardano la compartecipazione (ticket) per i farmaci rimborsati dallo Stato, ma come detto la cifra potrebbe essere inferiore di 66 milioni di euro se si fossero scelti i farmaci equivalenti.
Risparmiare si può, insomma, eppure sembra che si vada esattamente nella direzione contraria. In cinque anni, infatti, la spesa pro capite per i farmaci ex ricetta rossa – che comprende dunque il ticket più la differenza fra il costo del farmaco di marca rispetto a quello generico (definito dall’Aifa) – è passata da 19,9 euro a persona a 26,2 euro con un aumento del 31,6%.
“Assieme a Cittadinanza Attiva e ad altre realtà – spiega Rita Turati, segretario generale dello Spi Cgil del Veneto – abbiamo lanciato la campagna io equivalgo, in cui invitiamo i cittadini a scegliere i medicinali equivalenti che rappresentano una scelta consapevole, di qualità, sicurezza ed efficaci a minor costo. Ricordiamo che, rispetto al farmaco di marca, il generico ha la stessa quantità di principio attivo, la stessa efficacia clinica, richiede le stesse dosi e le stesse modalità, ha le stesse indicazioni terapeutiche e le stesse controindicazioni, sono sottoposti alla stessa vigilanza, anche se possono avere forme, colori, sapori diversi”