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Gli anziani veneti salvano il commercio di quartiere: 3 pensionati su 5 fanno la spesa nell’alimentari “sotto casa” e nei mercati rionali

La crisi non ha cambiato le abitudini a tavola degli over 65 della nostra regione. Frutta e verdura fra i cibi principali, colazione con solo caffè o caffelatte. Oltre il 40% fa sport, solo il 12% fuma. Toccane (Spi Cgil Veneto): “Pronte iniziative sul territorio per evidenziare le buone pratiche per la salute delle persone anziane”.

Come fanno a sopravvivere in Veneto gli alimentari di quartiere, i piccoli negozi rionali ma anche i mercati cittadini, di fronte allo strapotere della grande distribuzione organizzata? Semplice: sopravvivono grazie alle persone anziane. Sono gli over 65 veneti – come dimostra una indagine svolta a livello nazionale e locale da parte della fondazione Di Vittorio per lo Spi Cgil e per l’Auser – i principali clienti di queste realtà: un anziano veneto su cinque almeno una volta a settimana fa la spesa nell’alimentari sotto casa, un altro quinto nel mercato rionale e il 17% nel mercato contadino. Naturalmente il principale luogo della spesa resta il supermercato (non l’iper, però, essendo di solito scomodo da raggiungere e troppo caotico e dispersivo) nel quale l’87,8% degli anziani fa gli acquisti almeno una volta a settimana. Ma il piccolo negozio di quartiere diventa il punto di riferimento per gli over 65 nell’ambito delle spese più veloci mentre il mercato rionale è un appuntamento fisso anche perché offre momenti di socializzazione. Alla fine fra mercati rionali e alimentari di quartiere circa tre anziani su cinque fanno la spesa nelle realtà cittadine almeno una volta a settimana. E nella bottega di quartiere vanno anche i tanti volontari dello Spi e dell’Auser che portano la spesa a casa agli anziani che hanno bisogno di aiuto.
L’indagine, che in Veneto ha coinvolto circa 1.600 pensionati, rivela anche altri comportamenti a tavola degli over 65. Anzitutto, a differenza di ciò che è successo nel resto d’Italia dove circa il 18% (17,7%) del campione ha dichiarato di aver mutato abitudini alimentari a causa della crisi, nel Veneto questa percentuale è di appena l’1,9%. Naturalmente la risposta differisce molto a seconda della zona in cui abita l’anziano coinvolto. La ricerca, poi, evidenzia come in Veneto un terzo degli over 65 consumi più volte al giorno frutta, verdura e pane con una media superiore a quella nazionale. I tre pasti principali sono consumati da una percentuale di persone vicina alla totalità del campione preso in esame.
La colazione rappresenta un pasto fondamentale nell’equilibrio della giornata. Tuttavia si concentra sulle bevande “classiche”: caffelatte (59,4%) e caffè (23,8%). Il 60,8% delle risposte indica che la colazione è composta da un solo alimento.
Solo un terzo degli anziani veneti fa la spesa con una certa ricorrenza, tre o più volte alla settimana. Di conseguenza è più significativa la quota di coloro che si recano a fare acquisti solo una volta (29,6%) o due volte alla settimana (39%).
Il cibo avanzato è solitamente riutilizzato in pasti successivi (70,4%), oppure destinato all’animale domestico (20,6%).
La Fondazione di Vittorio, infine, ha analizzato altre caratteristiche dei nostri pensionati e non mancano gli spunti positivi: l’80% degli intervistati non ha problemi di masticazione, solo il 12% fuma e oltre il 40% fa una attività sportiva.
“L’indagine commissionata dallo Spi e dall’Auser alla Fondazione di Vittorio – commenta Danilo Toccane, della segreteria dello Spi Cgil regionale – è molto importante perché evidenzia criticità e lati virtuosi dei pensionati veneti i quali anche dopo la crisi non hanno in generale cambiato le proprie abitudini a tavola. L’apporto fornito dagli anziani ai negozi di quartiere è un elemento molto importante perché dimostra come il sistema commerciale delle città si regga quasi totalmente sulla spesa dei nostri pensionati. Questa ricerca, molto laboriosa e capillare, verrà seguita da una analoga riservata ai medici di base, ai farmacisti e agli erboristi, che avranno il compito di analizzare le abitudini degli anziani. In questo modo si accenderanno ancor più i riflettori su un tema che come Spi riteniamo fondamentale. Come Spi del Veneto organizzeremo iniziative e incontri, anche con esperti del settore, durante i quali, partendo dagli elementi emersi grazie alle indagini, cercheremo di delineare quali siano per i nostri anziani le buone pratiche da attuare a tavola per vivere sani e in forma”.

Scarica l’indagine “Pensa a cosa mangi – Veneto” (in pdf)

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