Sembrava difficile anche quest’anno riuscire ad organizzare i campi della legalità nella nostra regione ed eravamo molto amareggiati per questo. Le nostre volontarie e i nostri volontari ne sentivano forte la mancanza, soprattutto di non poter andare a dare una mano nelle regioni più coinvolte del Sud Italia. C’era la nostalgia di stare assieme a ragazze e ragazzi a parlare di legalità, di rispetto delle regole, dell’importanza delle testimonianze e del confronto fra generazioni.
Nell’estate 2020, nella temporanea illusione di aver superato il periodo peggiore della pandemia, si era riusciti a mettere in piedi il primo Campo a Salvaterra, tanto forte era stata la determinazione dei compagni e delle compagne dello Spi di Rovigo.
Poi quest’anno il miracolo, oltre a Salvaterra, che non poteva mancare, si è deciso di organizzare anche il Campo di Salzano in provincia di Venezia e, per ultimo, quello urbano di Padova.
Tutte e tre le esperienze sono state organizzate in un unico turno e hanno visto la collaborazione di Libera, dello Spi Cgil e di altre associazioni del territorio.
Così a Salvaterra, campo residenziale riservato a ragazze e ragazzi maggiorenni, il filo conduttore è stato la salvaguardia dell’ambiente e la tutela del lavoro; a Salzano, campo per minorenni non residenziale, organizzato assieme anche a Legambiente, si è insistito sulla difesa dell’ecosistema e del confronto intergenerazionale; a Padova, campo residenziale per maggiorenni, hanno tenuto banco la solidarietà contro l’emarginazione e il lavoro come valore emancipativo.
Un meritato plauso quindi allo Spi di Rovigo, allo Spi di Venezia e allo Spi di Padova. Nelle altre province purtroppo non c’erano le condizioni di sicurezza per organizzare i campi.
Ci auguriamo davvero che l’anno prossimo si possa ripartire alla grande anche con la partecipazione nostra ai campi delle altre regioni.