Inizia con il primo capitolo delle memorie dei volontari dello Spi di Corleone, la pubblicazione dei diari dai Campi Antimafia, le giornate dedicate al recupero dei beni e terreni confiscati alla criminalità organizzata.
Puntualmente pubblicheremo il resoconto delle giornate trascorse dai pensionati Spi insieme a studenti e lavoratori stranieri impegnati a recuperare beni sequestrati e abbandonati da ormai tanto tempo, con l’obiettivo di restituirli alla collettività.
I volontari Spi del Veneto, per tutta l’estate e fino ai primi giorni di settembre, saranno impegnati nei campi di Corleone (PA), Santa Maria La Fossa e Parete (CE), Erbè (VR), e Campolongo Maggiore (VE).
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DIARIO DAI CAMPI Corleone (10 giugno – 1 luglio 2014)
Lo SPI del Veneto è presente a Corleone con i propri volontari Moreno Biolcati e Moreno Raccanello (Vicenza e Venezia), mentre della delegazione al completo fanno parte anche Nunzia Bianchi dello SPI della Lombardia (Lecco), Nada Pachetti, Aldo Martelli e Vincenzo Scaringi dello SPI della Toscana (Livorno).
L’ entusiasmo del gruppo si trasforma immediatamente in una grande simpatia e intesa. La visita di Corleone ci ha consentito di comprendere meglio le informazioni sulla sua storia e gli intrecci dei rapporti sociali e umani dei Corleonesi.
Maurizio Pascucci, responsabile dell’ARCI, oltre ad accompagnarci nel giro “Dei Pizzini” alla sera ci ha intrattenuti con un dettagliato, approfondito e appassionante racconto sulla storia, sull’organizzazione e sugli effetti devastanti del fenomeno mafioso siciliano. Ciò che più ci ha colpito è il fatto che ogni forma relazione umana è regolamentata da un codice mafioso molto preciso, questo ci ha dato il senso della pervasività del fenomeno che ha creato nel tempo una forte dipendenza culturale.
Abbiamo conosciuto Calogero Parisi, Presidente della Cooperativa “lavoro e non solo” che assieme a Salvatore e Franco Ferrara, con grande coraggio hanno attivato forme di lavoro sociale nella trasparenza e nella legalità, superando, nel tempo, pregiudizi ed ostacoli considerati, fino a poco tempo fa, insormontabili.
GIORNO 2.
Visita al “Laboratorio della Legalità”, 10 minuti a piedi da Casa Caponnetto (foto). E’ una struttura abitativa a due piani confiscata alla famiglia Provenzano.
Gaetano Porcasi, artista e docente presso la scuola media di Cinisi, ha dipinto una serie di quadri che tappezzano letteralmente tutte le pareti, raccontando con immagini di grande suggestione la storia della mafia e dell’Antimafia, dallo sbarco delle truppe americane in Sicilia, concordato con la mafia siculo-americana, fino ad oggi. La scelta dei colori, sia dei quadri che delle pareti, crea un forte impatto emotivo. Al piano terra c’è una fornita bottega dei prodotti che arrivano dai terreni confiscati.
Le persone che gestiscono il laboratorio, prevalentemente giovani, sono la rappresentazione vivente dell’impegno, del coraggio civile e della dignità altissima dei tanti Corleonesi onesti.
Le serate trascorrono attorno alla tavola imbandita, con le ottime cene preparate come consuetudine da Nada Pachetti. Le cene sono occasione anche di incontro con molti ospiti, tra cui Salvatore Calleri, Presidente della “Fondazione Caponnetto” e Assessore alla regione Sicilia, Dino Paternostro, Segretario della Camera del Lavoro di Corleone, Pino Di Francesco della COOP e molti soci della Cooperativa “Lavoro e non solo”. Gli argomenti di discussione e confronto sono tra i più vari, dall’impegno civile e sociale al ruolo dei sindacati e della politica.