Il 22 maggio 1978 veniva approvata in Italia la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. Una legge fondamentale a tutela della salute delle donne che sta subendo un attacco subdolo strisciante dalla destra di questo paese.
Tutti i dati parlano a favore della legge ma c’è chi si ostina a voler togliere diritti alle donne e a ricacciarle indietro di 50 anni. Non possiamo permetterlo ed è per questo che è necessaria la più grande alleanza fra forze politiche e associazioni che hanno a cuore invece i diritti delle donne non solo per la difesa ma per un vero rilancio dei consultori pubblici e del sistema sanitario universalistico.
La denatalità non si combatte abolendo la 194, ma creando posti di lavoro per le donne dignitosi e non precari, servizi a supporto della maternità, congedi paritari.
Chiediamo con forza un potenziamento dei consultori pubblici attraverso un aumento degli organici, una strumentazione adeguata e sufficiente e una loro diffusione capillare sul territorio.
Chiediamo una campagna di educazione all’affettività nelle scuole che rinsaldi le relazioni e accresca la consapevolezza di sé.
Rosanna Bettella
Coordinamento Donne Spi Cgil Veneto