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22 aprile 2020 Giornata mondiale della Terra #EarthDay

Il 22 aprile si celebra il 50° anniversario della Giornata della Terra. Un appuntamento che quest’anno, in molti Paesi del mondo, si terrà perlopiù con iniziative in streaming a causa del Covid19: i programmi della giornata sono su Earth Day Italy#OnePeopleOnePlanet.

Oggi più che mai dobbiamo onorare la giornata mondiale della Terra. Noi sottolinea Rosanna Bettella della segreteria dello Spi Cgil regionale – lo facciamo pubblicando la bella lettera che Mina Cilloni dello Spi nazionale, assieme al dipartimento benessere e diritti, ha inviato a tutte le realtà che compongono il sindacato dei pensionati della Cgil del Veneto. “Questa pandemia ci deve far riflettere sul modello di sviluppo che abbiamo adottato finora -. E su come e quanto dovremo operare nella cura delle mille e più ferite che alla terra, senza riguardo, abbiamo inferto“.

Ecco di seguito il testo della lettera:

Carissim*,

compie 50 anni, il 22 aprile, la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite, dedicata alla salvaguardia del Pianeta.
Questa ricorrenza è nata nel 1970 per sottolineare la necessità di conservazione delle risorse naturali della Terra e, oggi più che mai, ci ricorda che la Terra, definita “Madre” in molte culture del mondo, rappresenta l’indissolubile connessione tra tutte le specie e il pianeta.
Proteggere la terra, l’aria, l’acqua, costruire città più pulite e sostenibili, lavorare per un consumo più consapevole, per una produzione ecosostenibile, per la salvaguardia della bellezza dei nostri paesaggi: sono lotte urgenti che vanno affrontate. Gettiamo piccoli semi, nel nostro quotidiano, nel nostro lavoro per proteggere il territorio in cui viviamo, piccole azioni che, diffuse, costruiscono il “cambiamento” perché IL PIANETA SIAMO NOI.

“Appartengo alla Terra, e come me tutta l’umanità, e ogni forma di vita. Piante e foreste, frutta e fiori, e ancora fiumi, monti, animali di ogni specie e tutto ciò che il lavoro umano ha plasmato e trasformato nel tempo. San Francesco la chiamava sorella e madre, che
ci governa e dà sostentamento” (Carlo Petrini).

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