La Cgil supporta la petizione ufficiale alla Commissione Europea promossa da My Voice My Choice, per garantire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza in tutta Europa
Il 24 aprile è partita la raccolta firme in tutta l’Unione Europea per sostenere la petizione ufficiale alla Commissione Europea (“Inizativa dei Cittadini Europei”) per garantire il diritto un aborto sicuro e accessibile in tutta Europa. L’iniziativa è promossa da My Voice My choice, un movimento che – come si legge nel sito ufficiale – unisce “amiche, attivisti e attiviste, e persone di tutte le estrazioni sociali, di tutti i generi e di diverse fasce d’età, con il desiderio comune di rendere l’Europa un posto migliore per tutte le persone”. Avviato da nove organizzazioni e coalizioni già impegnate nella lotta per i diritti delle donne in otto Paesi europei, oggi coinvolge qualche centinaio di organizzazioni in tutta Europa e mira a sollecitare l’azione concreta dell’Unione.
L’iniziativa nasce da un semplice dato: in Europa più di 20 milioni di donne non hanno accesso a cure abortive sicure. Fatto che mette a rischio la salute e la vita delle donne, oltre a comportare stress mentale e problemi economici a loro e alle loro famiglie.
Si va dalla Polonia, in cui l’aborto dal 2016 è ancora più inaccessibile e illegale, a Malta le donne possono finire in prigione se abortiscono. In Italia, nonostante la legge 194 garantisca il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, il numero di obiettori di coscienza negli ospedali costringe le donne a percorrere chilometri tra province e regioni diverse. In Ungheria il governo di Orban dal 2022 obbliga il medico a far ascoltare il battito del feto alla donna prima di abortire. In Germania l’aborto comporta un esborso che va dai 300 ai 1.000 euro.
Cosa chiede My Voice My Choice? L’invito alla Commissione europea è quello di “presentare, in uno spirito di solidarietà, una proposta di sostegno finanziario agli Stati membri che possano garantire a chiunque in Europa non abbia ancora accesso all’aborto sicuro e legale la possibilità di mettere fine alla gravidanza in condizioni di sicurezza”.
È possibile sostenere la petizione firmando online con SPID o CIE, in pochi minuti. Clicca qui e segui la procedura di firma online.
L’obiettivo è raggiungere 1 milione di firme, oggi siamo a quota 350.000.