La violenza sulle donne non è una novità dei nostri giorni. E la lotta contro la discriminazioni di genere e per le pari opportunità ha sempre dovuto occuparsi anche di combattere la violenza, non solo fisica, esercitata in forza di una cultura maschilista. Ancora oggi, dopo che molta strada è stata fatta nella legislazione e nella realtà quotidiana, la vita di molte donne continua a essere ad alto rischio anche e soprattutto all’interno della famiglia, con un elevato numero di atti gravissimi e gesti estremi, commessi da mariti, fidanzati o ex compagni. Per definire l’apice di questo fenomeno è stata perfino coniata una parola bruttissima: femminicidio. Dopo tanti anni di denunce oggi abbiamo leggi che riconoscono, cercano di prevenire e puniscono questi crimini ed i comportamenti che ne stanno alla base: la legge antistalking, pene più severe e specifiche per i colpevoli, centri antiviolenza e case rifugio per le vittime; ed infine l’approvazione della convenzione di Istanbul che indica, a livello europeo, le azioni per prevenire e contrastare la violenza contro le donne e la violenza domestica, riconoscendole come violazioni dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione. Appare evidente che per sconfiggere la violenza e per evitare quell’atto atroce rappresentato dall’omicidio della donna (compreso talvolta il suicidio del colpevole) serve un grande cambiamento culturale per il quale le istituzioni, la scuola, le famiglie, i soggetti privati e i media devono condurre una battaglia condivisa e coordinata di sensibilizzazione e crescita. Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lo spettacolo teatrale che verrà rappresentato vuole essere motivo di riflessione per tutti noi su questo tema che ogni tanto – ma sempre troppo spesso – tocca da vicino anche la nostra comunità. Ringraziamo tutte le associazioni e le persone che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa.