Lo Spi Cgil di Belluno continua la sua attività di contrattazione sociale nel territorio. Anche in questo inizio d’anno infatti sono già numerosi gli incontri con le amministrazioni locali sui temi della negoziazione sociale. La novità sostanziale e rilevante è che,a fianco dei temi tradizionali come quello delle imposte – che come è noto per effetto della Legge di stabilità 2017 e riconfermato in quella del 2018 i comuni non possono alzare, – si è posta la necessità di costruire un fondo provinciale da destinare al welfare territoriale allo scopo di neutralizzare il fenomeno dello spopolamento. I dai Istat del settembre 2017 hanno rilevato la presenza di 205.073 bellunesi: questo numero potrebbe nel 2020 secondo le previsioni,scendere sotto i 200 mila.
“Nella Provincia di Belluno – sottolinea Renato Bressan, segretario generale dello Spi Cgil di Belluno -, da anni, si registra una continua e costante riduzione della popolazione che si associa ad un crescente invecchiamento della stessa. Sul tema abbiamo presentato alle istituzioni locali e alla provincia un report ed una serie di proposte che sono state recepite in un’intesa quadro sottoscritta unitariamente dalle organizzazione sindacali dei pensionati, confederali e dall’ente provincia. I contenuti di questa intesa, ad oggi sono stati sottoscritti da 10 amministrazioni locali alle quali, auspichiamo, potranno aggiungersi altre amministrazioni con l’obiettivo di eguagliare le 43 intese dello scorso anno.”
L’intesa sottoscritta con la provincia e gli enti locali, raccoglie una serie di proposte con le quali intendiamo rafforzare il welfare territoriale. Lo strumento individuato, e che si intende attivare entro questo anno, è un Fondo pubblico di rotazione al quale si potrà accedere col criterio dell’universalismo selettivo. “Con la collaborazione di uno studio legale stiamo attualmente redigendo Statuto e regolamento – continua Bressan – oltre a definirne la natura giuridica e gli organismi di controllo e gestione. Gli interventi hanno il fine ultimo di aiutare le marginalità, le famiglie ed incoraggiare una nuova genitorialità“.
Gli interventi si articolano all’interno di 3 assi:
- Educativo
- Cura della marginalità-accompagnamento nel ciclo di vita,
- Innovazione-Promozione
Su ogni asse vengono definiti i progetti, le descrizioni, le azioni e gli strumenti. Tra i 17 progetti, alcuni dei quali sono già stati definiti, mentre altri sono in fase di perfezionamento, annoveriamo:
- Cicli scolastici universitari: Promozione del rientro in provincia per il tirocinio post laurea triennale, quinquennale, master – specializzazione.
- Politiche abitative: che consentano alle giovani coppie di poter contrarre un mutuo o affitto con un specifico aiuto economico da parte del fondo che possa essere anche di garanzia nei confronti degli istituti di credito per la parte interessi o degli affittanti nei casi di morosità.
- Carta servizi : per i nuovi nati con la quale poter accedere ad un pacchetto servizi area infanzia (bonus bebè, pannolini, sostegno alla famiglia attraverso i centri famiglia, la formazione e la mediazione genitoriale, potenziamento e/o la creazione di asili d’infanzia e scuola materna e di una loro accessibilità economica e temporale che tenga conto dei redditi medi delle famiglie e dei tempi di Vita/Lavoro soprattutto delle donne, sostegno extra scolastico ed altro)
Per gli anziani al raggiungimento del 70° anno di età poter accedere a prezzi calmierati ai cinema, teatri, bus, centri sportivi ed altro per combattere il fenomeno della solitudine in una logica di invecchiamento attivo e di socializzazione.
Altri interventi, sui quali siamo impegnati ad elaborarne la definizione, con l’ausilio di specialisti operanti in particolare nel settore socio/sanitario, riguardano: sostegno al lavoro alle donne vittime di violenza, badante di quartiere, contrasto all’isolamento, micro credito ed educazione all’economia domestica, servizi domiciliari per bambini e famiglie legati ai servizi di tutela, etica della cittadinanza e conoscenza del territorio.
Scarica qui il verbale sottoscritto (in pdf)
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