“Il governo si è mostrato del tutto sordo alle rivendicazioni e alle necessità dei pensionati italiani, accusati addirittura di essere degli avari per aver osato protestare a fine dicembre contro il taglio della rivalutazione. La loro mobilitazione è quindi necessaria e non più rinviabile.”
Così dichiarano i sindacati dei pensionati CGIL, CISL e UIL unitariamente, nell’annunciare le iniziative di mobilitazione che porteranno alla grande manifestazione dle 1 giugno 2019 a Roma, in piazza san Giovanni.
Si comincio con tre grandi assemblee previste per il prossimo 9 maggio a Padova, Roma e Napoli. Il Veneto quindi coinvolto in prima linea nnell’organizzazione dell’assemblea interregionale del Nord. Tante le ragioni che hanno portato alla decisione di intraprendere questa mobilitazione, in primis per protestare contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti da parte del governo. Le richieste precise che i sindacati a livello unitario continuano a porre all’attenzione del Governo sono contenute nella piattaforma unitaria.
L’unica misura messa in campo – denunciano i Sindacati – è stata quella del taglio della rivalutazione, che partirà dal 1° aprile e a cui si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi.
La tanto sbandierata pensione di cittadinanza invece finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà.
Nulla è stato previsto inoltre sul fronte delle tasse, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull’assistenza e sulla non autosufficienza, che sono temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie e che necessiterebbero quindi di interventi e di risorse.
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