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La Cgil al voto: né indifferenti, né neutrali

Indipendente dai partiti ma non equidistante; autonoma dalla politica ma non neutrale. La posizione della Cgil sul voto del 25 Settembre tradisce la semplificazione e la polarizzazione del confronto elettorale che l’informazione tende a rappresentare specialmente in passaggi caratterizzati da alta tensione politica (ai quali tuttavia non corrisponde necessariamente anche una alta partecipazione democratica). Ciò ha indubbiamente favorito la proliferazione di equivoci quando non di vere e proprie mistificazioni, con tanto di titoloni sulla Cgil che scarica (o imbarca) questo o quel partito.

Il tema del posizionamento elettorale della Cgil è stato recentemente trattato anche dal quotidiano locale L’Arena con una serie di domande rivolte alla Segretaria Confederale Cgil Verona Francesca Tornieri e al Segretario generale Spi Cgil Adriano Filice, che hanno cercato di far chiarezza una volte per tutte.

Sono i temi e le proposte che fanno la differenza” ha detto Tornieri al giornalista de L’Arena. “Quando parliamo di lavoro, occupazione, diritti sociali e civili, salario minimo, tassazione progressiva e equità fiscale, lotta al precariato, pensioni per i giovani abbiamo già disegnato il perimetro nel quale ci muoviamo. Non siamo indifferenti al contesto ma abbiamo la nostra autonomia nella elaborazione dei temi e delle proposte che sono già di per se stesse una scelta di campo e sono tuttora temi aperti: per fare un altro esempio, noi siamo per l’equità fiscale e la tassazione progressiva, non per la tassa piatta. Ripeto, al centro ci sono i temi”.

Per Adriano Filice Segretario Spi Cgil Verona, “è ovvio che non esiste più la cinghia di trasmissione tra sindacato partito, ma esiste un insieme di valori che continuiamo a proporre nei nostri programmi: lavoro, difesa delle pensioni, diritti, tutela della non autosufficienza, aiuti ai deboli. La sinistra ha fatto degli errori negli ultimi anni, ha preso una sbandata, ma noi abbiamo sempre tenuto la barra dritta. Non siamo noi a doverci schierare per questo o quel partito, valutiamo invece quali forze politiche condividono i nostri valori di uguaglianza, solidarietà, diritti. Non siamo indifferenti, né neutrali: le differenze tra un governo della Meloni e un altro governo la sappiamo bene. Decreti sicurezza e flat tax non coincidono con noi”.

E su Salvini che cavalca il tema delle pensioni? “Salvini prende in esame solo un pezzettino della riforma pensionistica. E le pensioni ai giovani? E la difesa delle differenze tra gli uomini e le donne, che sono le più svantaggiate?” risponde Filice al quotidiano L’Arena. “Si tratta di problemi complessi, ampi che hanno necessità di risposte articolate, non di risposte riduttive. Il campo in cui stiamo è chiaro. I valori del centrodestra confliggono con i nostri valori storici: le nostre sedi sono state tutte imbrattate. Il fatto è che la politica non ha mai affrontato in modo serio il tema del lavoro, del reddito, delle pensioni, ma sempre a spizzichi e bocconi”.

Insomma: è il Sindacato che tentenna oppure la politica che continua ad avvitarsi su se stessa? E non è di per sé significativo che proprio alla Cgil vengano a chiedere lumi su ciò che è o non è di sinistra?

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