“Sviluppare pratiche di contrattazione territoriale sul tema della legalità ed estendere le buone pratiche per contrastare le organizzazioni mafiose, la corruzione, il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori”: questo l’obiettivo comune che ha contrassegnato i lavori del tavolo di coordinamento nazionale legalità della Cgil, riunito a Santo Stefano di Camastra (Città metropolitana di Messina) e che caratterizzerà le attività che la CGIL, lo SPI CGIL e le categorie sindacali interessate metteranno in piedi nei prossimi mesi.
Anche lo Spi Cgil e la Cgil del Veneto hanno partecipato al tavolo tenutosi il 15 e 16 luglio 2016, portando testimonianza di quanto fatto anche durante quest’anno.
“Il lavoro di questi due giorni ha rappresentato un momento importante di approfondimento e di stimolo per tutti noi– spiega Danilo Toccane, della segreteria regionale dello Spi Veneto – ognuno di noi ha fatto la sua parte e deve continuare a farla per rafforzare eradicare nei giovani e nella cittadinanza un sentimento di passione per la cultura della legalità. Noi attraverso confronti con importanti protagonisti della lotta alle mafie e dello sfruttamento lavorativo, con rappresentanti della magistratura e delle istituzioni abbiamo messo in piedi iniziative che vanno in questa direzione. E continueremo a lavorare senza sosta per consolidare il nostro impegno e i suoi risultati”.
“È emersa la necessità di un salto di qualità nella nostra iniziativa sindacale e nel nostro impegno. Ciascuno deve però fare la sua parte – ha sottolineato Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil – e quindi chiediamo al Parlamento che su alcune questioni si diano risposte concrete e rapide, in particolare su caporalato e aziende sequestrate e confiscate, temi su cui vi sono dei disegni di legge il cui iter è fermo”.
“I continui rinvii del termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione giustizia del Senato alla legge di modifica del Testo unico antimafia stanno bloccando la chiusura del percorso parlamentare della legge di iniziativa popolare sulle aziende sequestrate e confiscate alle mafie – continua Toccane – Troppe pressioni dell’ultimo minuto provenienti da più lati. Siamo preoccupati per questo. Al presidente del Senato Grasso e a tutte le forze politiche chiediamo di chiudere rapidamente il percorso parlamentare della proposta di legge.”
“Vogliamo ricordare l’emendamento al Testo unico antimafia, – conclude Fracassi –che estende a tutto il territorio nazionale il protocollo di legalità sottoscritto dal presidente Antoci e dagli amministratori del parco dei Nebrodi sulle soglie per la presentazione obbligatoria del certificato antimafia in caso di concessioni e di contratti pubblici”.
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Lo SPI CGIL del Veneto da anni segue le tematiche della legalità e della lotta alla mafia con iniziative nei territori e all’interno delle scuole.
Queste le principali attività:
- Progetto “dai Campi alla Scuola”. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con FLC CGIL e SILP per la CGIL, coinvolge una quarantina di istituti di scuola media superiore per un totale di circa 7.200 studenti (anno scolastico 2015-2016) e consiste in corsi e momenti formativi promossi con il corpo docente degli stessi Istituti. Il progetto prevede incontri in aula con sindacalisti, membri dei consigli di fabbrica direttamente interessati alla lotta contro l’illegalità sul lavoro, funzionari della DIA, magistrati, amministratori pubblici, giornalisti.
- Campi della legalità. Lo SPI CGIL del Veneto organizza 10 dei 17 campi previsti per il 2016 dallo Spi nazionale ed organizzati assieme alle strutture e le associazioni del territorio. Anche quest’anno 4 dei 10 campi “antimafia” allestiti a livello nazionale sono organizzati in Veneto e promossi dallo SPI insieme ad Arci e Libera ed altre associazioni e cooperative impegnate nella battaglia per la legalità. Una esperienza ormai consolidata e di grande valore culturale che vede collaborare fianco a fianco giovani studenti e pensionati nell’ambito di un progetto che mira a discutere di “criminalità organizzata” come fenomeno diffuso in ogni parte d’Italia e sempre più presente anche in Veneto. I campi veneti sono 3 a Erbè (VR), nei terreni confiscati a Roberto Patuzzo, spacciatore affiliato alla ‘ndrangheta, e 1 a Campolongo Maggiore (VE) nell’ex villa del boss della mala del Brenta, Felice Maniero. Il sindacato dei pensionati è presente inoltre in altri campi in Italia, con una sessantina di volontari impegnati in Calabria (Polistena e Capo Rizzuto), in Campania (Parete) e in Umbria (Pietralunga).
- Protocollo “Gener-Azioni”. A maggio 2016 lo SPI CGIL del Veneto ha siglato un protocollo politico con la Rete degli Studenti Medi del Veneto e con l’UDU, unione degli universitari, per definire una serie di azioni concrete per la diffusione dei temi della legalità.
Nel protocollo si sottolinea, fra le altre cose, la necessità di utilizzare l’ex casa di Felice Maniero di Campolongo Maggiore per creare percorsi di integrazione rivolti agli immigrati ospitati nei centri di accoglienza.
- Mostra itinerante “I campi della Legalità”. La cultura della legalità è raccontata agli studenti anche attraverso le immagini. Da marzo 2016 lo SPI CGIL del Veneto è entrato nelle scuole (e non solo) della nostra regione con una mostra itinerante che sta toccando tutte le sette province del nostro territorio e che sta riscuotendo un grande successo. L’esposizione si compone di dieci pannelli nei quali sono stati immortalati attimi significativi dei “campi della legalità.
- Iniziative organizzate a livello territoriale. Da anni nelle singole provincie il le leghe dello Spi propongono appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza dedicati al tema della legalità. Nel vicentino ad esempio il progetto “Storia, memoria ed educazione alla legalità”, nato per coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, si è allargato alla cittadinanza con appuntamenti che hanno ospitato personaggi di rilievo nazionale e noti per il proprio impegno nella lotta alla mafia.
- Contrattazione sociale. Nella costante attività di contrattazione sociale che lo SPI svolge a livello regionale con le amministrazioni locali, il tema della legalità è sostenuto con forza nelle piattaforme e nei protocolli che contengono specifici patti anti evasione.
Costanza nell’impegno dello SPI Veneto al quale deve unirsi quello delle altre categorie degli attivi, sia pubblici che privati della CGIL del Veneto.