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Addizionale Irpef: ottenuto l’ampliamento della no tax area a Verona

«Un passo importante nella direzione di una maggiore equità sociale che va a favore delle fasce di reddito più basse dove troviamo tantissime pensionate e tanti pensionati, soprattutto donne che vivono sole. Ma soprattutto l’inizio di un percorso di confronto e condivisione tra Parti Sociali e Comune di Verona che a breve mi auguro potrà vederci prendere assieme altre importanti decisioni su altri temi importanti per la difesa e il miglioramento della qualità della vita di anziane e anziani, a partire dall’assistenza domiciliare passando per la riforma della sanità territoriale».

Così il Segretario generale Spi Cgil Verona Adriano Filice intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’ampliamento della no tax area dell’addizionale comunale Irpef del Comune di Verona. La soglia minima di reddito Isee imponibile passa da 10 a 12 mila euro esentando dal pagamento più di 7 mila cittadini.

Sulla base delle dichiarazioni 2020 risulta infatti che su 197 mila contribuenti del capoluogo, ben 67.500 saranno esentati dal pagamento, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente, per lo più percettori di reddito di lavoro dipendente e di pensione. La misura approvata dalla giunta incide sul bilancio comunale per circa 1 milione di euro. Per il 2023 il gettito addizionale Irpef previsto è di 33 milioni, a fronte dei 34 del 2022.

Erano presenti l’assessore al Bilancio del Comune di Verona Michele Bertucco, la Segretaria generale Cgil Verona Francesca Tornieri, il Segretario generale Cisl Verona Giampaolo Veghini, il segretario organizzativo Uil Veneto Igor Bonatesta, i segretari dei sindacati dei pensionati Adriano Filice per lo Spi Cgil Verona, Viviana Fraccaroli per Fnp Cisl e Gianluigi Meggiolaro per Uil Pensionati.

«Sottolineo l’importanza della decisione dell’amministrazione che viene incontro parzialmente alle richieste che avevamo fatto da tempo come organizzazioni sindacali ma che soprattutto arriva al momento giusto vista la situazione particolarmente complicata dal punto di vista dei redditi per le lavoratrici e i lavoratori e i pensionati e le pensionate» ha detto Francesca Tornieri, Segretaria generale Cgil Verona.

«Non si è mai vista nel nostro Paese una crisi sociale così profonda e destabilizzante per le persone e le famiglie» ha aggiunto Adriano Filice. «Le pensionate e i pensionati in questo frangente pagano il prezzo più alto. Devo ricordare che più del 50% di essi a Verona ha una pensione inferiore ai mille euro; quindi, il percorso che abbiamo cominciato oggi come diceva l’assessore è solo l’inizio di un confronto con le parti sociali per affrontare una situazione straordinaria».

«Era dal 2013 che non si metteva mano alla soglia minima di esenzione dell’Irpef comunale, nonostante più volte le categorie sindacali ne abbiamo fatto richiesta alle precedenti Amministrazioni» ha spiegato l’assessore al Bilancio Michele Bertucco. «La misura tiene conto del perdurare della crisi economica ed energetica e del continuo aumento dell’inflazione, una situazione che pesa in modo particolare sulle fasce di reddito più basse e sui pensionati. Da qui la modifica allo specifico regolamento, frutto del tavolo di confronto con le sigle sindacali e che ci vedrà presto riuniti per affrontare ulteriori tematiche. L’attenzione verso le fasce più deboli è confermata anche nel bilancio in fase di approvazione, dove non è previsto alcun aumento delle tasse comunale che rimangono quindi invariate. Ringrazio le rappresentanze sindacali per il lavoro svolto, risultati come questi si raggiungono insieme».

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