È finita come non volevamo finisse, giorni di attesa e ogni giorno con sempre meno speranze. È finita con un ennesimo femminicidio.
Giulia, è la nipote di tutte noi, donne femministe degli anni settanta, che pensavamo, con le nostre lotte, con la nostra autocoscienza, di aver vaccinato rispetto al volto truce del patriarcato, di averla resa forte rispetto a una relazione tossica. Perché di fronte ad ogni nuovo femminicidio ci interroghiamo con immenso dolore, che altro potevamo fare? Che altro possiamo dire?
Vorremmo, questo sì senza dubbi o esitazioni, che fossero gli uomini ora a parlare, a impegnarsi in prima persona, a lottare perché qualcuno di loro non possa credere di avere il diritto di decidere, nel bene e nel male, del destino della propria compagna.
Rosanna Bettella a nome del Coordinamento Donne dello Spi Cgil Veneto