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Sei sicuro di ricevere dall’Inps tutto ciò cui hai diritto? Controlla la pensione!

Continua la campagna sui diritti inespressi dello Spi Cgil del Veneto. Oltre 3 milioni di euro recuperati a favore dei pensionati in tutto il Veneto dal 2016 ad oggi, in meno di due anni quindi. I nostri operatori, sparsi in tutto il territorio, stanno analizzando le pensioni di migliaia di anziani con un assegno inferiore ai 750 euro al mese, riscontrando “errori” su un terzo della documentazione controllata e recuperando cifre importanti per molti pensionati veneti che avanzavano soldi dall’Inps senza saperlo. La campagna prosegue quindi con grande successo in tutti i territori del Veneto, grazie all’impegno di coloro che hanno inviato sul “campo” i propri responsabili e i propri esperti per far emergere i cosiddetti “diritti inespressi”, cioè diritto di cui si può usufruire solo facendone richiesta all’Ente previdenziale ma che la maggioranza degli anziani non conosce. Assegni al nucleo familiare, quattordicesime, integrazioni al trattamento minimo, somme e importi aggiuntivi, quattordicesima mensilità: sono molte le materie sulle quali lo Spi Cgil del Veneto interviene per individuare eventuali crediti del pensionato nei confronti dell’Inps.

Gli anziani che possono avanzare soldi dall’ente previdenziale senza saperlo sono in generale tutti quelli che percepiscono pensioni nette inferiori ai 750 euro lordi al mese, cioè in Veneto circa 330 mila persone. Stiamo parlando di importi spesso notevoli, che possono arrivare fino a 125 euro al mese.

Fra i motivi che determinano i “diritti inespressi” il principale è legato alla decisione dell’Inps di non inviare più a casa il modello ObisM, cioè la busta paga del pensionato e la certificazione dei redditi. Per questo lo Spi-Cgil stampa gratuitamente questa documentazione rilevando appunto possibili crediti a favore dell’anziano. Nell’ultimo anno tale attività ha permesso di recuperare oltre un milione di euro.

Per maggiori informazioni sulla campagna si consiglia contattaci al 340 8323190.

DIRITTI INESPRESSI (importi dovuti ai pensionati ma elargiti dall’INPS solo su richiesta dell’interessato):
INTEGRAZIONE AL MINIMO: ne hanno diritto le pensioni da lavoro inferiori ai 502,39 euro in presenza di determinate condizioni di reddito.
MAGGIORAZIONE SOCIALE: ne hanno diritto:

a) I pensionati di età compresa fra i 60 e i 64 anni con un reddito individuale inferiore ai 6.866,86 euro e un reddito coniugale inferiore ai 12.697,62 euro hanno diritto a 25,83 euro in più al mese.

b) I pensionati di età compresa fra i 65 e i 74 anni con un reddito individuale inferiore ai 7.605,39 euro e un reddito coniugale inferiore ai 13.436,15 euro hanno diritto a 82,64 euro in più al mese.

c) I pensionati di età superiore ai 75 anni con un reddito individuale non superiore ai 7.739,68 euro e un reddito coniugale non superiore ai 13.570,44 euro hanno diritto a 92,97 euro in più al mese.

– IMPORTO AGGIUNTIVO: Bonus di euro 154,94, erogato con la pensione di dicembre, a chi ha un reddito individuale non superiore a 9.796,61 euro e coniugale non superiore a 19.593,21.
INCREMENTO DELLE MAGGIORAZIONI: ne hanno diritto i pensionati di età compresa fra i 60 e i 70 anni in presenza di particolari condizioni (invalidità o contribuzione) e un reddito individuale non superiore agli 8.304,79 euro e un reddito coniugale non superiore a 14.135,55.

Le maggiorazioni potrebbero portare ad un aumento da un minimo di 25,83 euro ad un massimo di 124,44 euro mensili. Inoltre i pensionati con più di 64 anni titolari di pensioni da lavoro potrebbero aver diritto alla SOMMA AGGIUNTIVA (14^ mensilità). Si tratta di una somma, pagata nel mese di luglio, che varia a seconda degli anni di contribuzione.

a) prima fascia: pensionati con 15 anni di contributi da lavoro dipendente o 18 anni da lavoro autonomo e reddito individuale inferiore ai 10.132,61 euro: 336 euro.

b) seconda fascia: pensionati con 15-25 anni di contributi da lavoro dipendente o 18-28 anni da lavoro autonomo e reddito inferiore ai 10.216,61 euro: 420 euro.

c) terza fascia: pensionati con oltre 25 anni di contributi da lavoro dipendente od oltre 28 anni di contributi da lavoro autonomo e reddito inferiore ai 10.300, 61 euro: 504 euro.

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