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Itinerari di guerra alla ricerca della pace – Venerdì 19 maggio 2017 a Padova

È dal 2015 che Associazione per la Pace, SPI CGIL, ANPI, Centro Luccini, ACS, UDU, Studenti per e Donne in Nero stanno proponendo un percorso di riflessione sulla guerra e sulla pace. L’occasione ci è stata data dal centenario della prima guerra mondiale. Il prossimo appuntamento è previsto per venerdì 19 maggio dalle ore 17:30 a Padova (Sala W. Maccato – CGIL via Longhin, 117) con la presentazione del libro “Il battaglione bosniaco”
Settembre 1917: il grande tradimento sul fronte italiano di Daniele Zanon e Valerio Curcio, saranno presenti anche gli autori. Abbiamo intitolato questo percorso “ITINERARI DI GUERRA ALLA RICERCA DELLA PACE” che si articola in dibattiti, film, presentazione di libri, ed escursioni sui luoghi della guerra.
Il nostro non intende essere un semplice ripercorrere storico degli avvenimenti di 100 anni fa ma vuole riflettere su ciò che è avvenuto fuori dalla retorica guerresca cercando anche di attualizzarli.
Facciamo solo un esempio. Ciò che sta avvenendo in Medioriente (Siria, Iraq, Yemen ecc.) e in Turchia ha una attinenza molto stretta sul modo con cui le potenze – Gran Bretagna e Francia soprattutto – vincitrici della prima guerra mondiale si sono spartite i territori e le risorse della dissoluzione dell’Impero Ottomano. Lo stesso potrebbe dirsi sui nazionalismi e i localismi che si stanno diffondendo nella nostra Europa e che trovano origine anche da come si sono costituiti gli stati nazionali: più sulla carta che sul volere dei popoli.
Quindi l’idea che avevamo, sin da subito, era quella di dare anche ai quadri sindacali e ai delegati dei momenti di buon livello che potevano essere visti come momenti formativi e, per questo, molti incontri si sono tenuti presso la sala Maccato della Camera del Lavoro.

Scarica la locandina dell’iniziativa (in pdf)
Crediamo che una analisi più attenta del fenomeno che, per semplificare, viene chiamato “GLOBALIZZAZIONE” e gli aspetti invece di frammentazione della nostra società e di molti degli stati europei percorsi da movimenti xenofobi e secessionisti, possano trovare elementi di comprensione anche in avvenimenti lontani 100 anni; Questo il senso che è stato dato a questo percorso che continuerà anche nei prossimi mesi fino al 2018.

Continuiamo quindi le nostre riflessioni per ricordare il centenario della prima guerra mondiale. Il nostro obiettivo è quello di far uscire questo anniversario dalla retorica sul completamento del Risorgimento e sulla conclusione del processo unitario del nostro paese per affrontarlo, invece, dal punto di vista dell’immane macello che ha sconvolto l’Europa in quegli anni, mettendo anche in risalto le forme di opposizione alla guerra che ci sono state su tutti i fronti e cercando di capire e comprendere il punto di vista dei cosiddetti “nemici”. Altro obiettivo che abbiamo è quello di attualizzare le problematiche che quella tragedia non ha risolto ma ha lasciato insolute, tanto è vero che, vent’anni dopo, è scoppiato un nuovo conflitto mondiale ed ora la guerra sembra sempre più estendersi a livello globale.
L’appuntamento è quindi fissato per venerdì 19 maggio, ore 17,30 – Sala W. Maccato – CGIL via Longhin, 117 Padova

Settembre 1917: il Battaglione Bosniaco combatte lungo il fronte italiano sotto le insegne dell’Impero Austro-Ungarico. Tra gli ufficiali e la truppa serpeggia il malcontento: nessuno di loro vuole più uccidere ed essere ucciso per Vienna. Un ufficiale si fa portavoce dei suoi e riesce a entrare in contatto con l’esercito italiano. In cambio della possibilità di disertare e di passare a combattere con le forze italiane, il Battaglione mette a disposizione del nostro Stato
Maggiore un piano dettagliato per rompere le difese austriache, conquistare tutta la Val Brenta e straripare fino a Trento. L’accordo viene raggiunto ma, quando si tratta di entrare in azione, il comando
delle operazioni italiane viene assegnato al generale Etna e al suo vice, il colonello Zincone, che si segnalano quanto meno per incapacità. L’azione, nonostante l’eroismo dei congiurati e di alcuni ufficiali italiani, in primis il maggiore Pettorelli Lalatta, il 17 settembre si tramuta in una rotta del nostro esercito, in un massacro inutile di quasi mille dei nostri soldati e nella cattura di molti militari italiani e disertori del Battaglione Bosniaco. Un mese dopo, il 24 ottobre, ci sarebbe stata la disfatta di Caporetto.

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